“No alla mitilicoltura, sì all’acqua”. La Cgil del Sud pontino prende posizione

Discutere e confrontarsi sullo sviluppo sostenibile e armonico del Sud pontino è impresa complessa. La Cgil ha iniziato un percorso utile evidenziando le enormi potenzialità e le altrettante criticità del nostro territorio. Un impegno che si traduce in proposte da condividere, prima di tutto, con le amministrazioni comunali, gli enti preposti alla salvaguardia e tutela del territorio, le associazioni imprenditoriali e la miriade di associazioni sociali e culturali che nella loro specificità operano su segmenti importanti inerenti il territorio. Problematiche che saranno sviluppate in una prossima iniziativa proposta dalla Cgil con l’interesse a non soffermarsi alla denuncia, ma a proporre percorsi utili e necessari ad un reale sviluppo del territorio, ad un ampliamento dell’occupazione e più complessivamente ad un allargamento del benessere dei cittadini”. Lo scrive Francesco Meschino, responsabile Cgil Sud pontino.

“Questi obiettivi non trovano certamente gambe se il territorio soffre di tanti problemi. In questa occasione la Cgil ne vuole analizzare solo due che hanno trovato rilievo sulla stampa locale e che hanno evidenziato la pochezza e la mancata lungimiranza delle istituzioni, a più livelli, e la carenza assoluta di un disegno strategico di sviluppo del territorio.


E’ inaccettabile che in pieno periodo estivo i cittadini, i turisti, i pubblici esercizi e le varie imprese debbano patire per la mancanza di acqua, ricordiamolo sempre bene primario.

Ancora una volta è stato necessario trovarsi in una situazione non propriamente nuova, quale la siccità, per evidenziare la incapacità di guardare il prossimo futuro e di vivere a malapena con molta inerzia il presente.
La siccità è stata solo una aggravante di responsabilità precise ed individuabili, da superare non con la emergenza, ma con la ordinaria amministrazione un po’ più lungimirante.

E’ impensabile che negli Uffici della Regione si operi su procedure e/o conferenze di servizi per permettere su una delle coste più belle del nostro Paese di creare impianti di mitilicoltura, tipo Gaeta.
La CGIL è stata nettamente contraria alla ipotesi di Minturno e ancora di più a quella di Fondi/Sperlonga e a tutto ciò che deturpa il mare e il territorio, in quanto incompatibili con un percorso serio e concreto che unisca tutta la comunità per lo sviluppo sostenibile ed armonico del Sud pontino.

Alla Regione Lazio e alle istituzioni locali va chiesto uno sforzo poderoso per disegnare con tutta la comunità un progetto di sviluppo che evidenzi le grandi potenzialità del territorio e riesca concretamente a fornire risposte alle problematiche di oggi e, in particolare, che sappia proporre soluzioni per le prossime e future generazioni”.