Mitilicoltura tra Fondi e Sperlonga: “Scempio ambientale figlio di pasticciaccio burocratico”

Giuseppe Simeone

Il consigliere regionale pontino Giuseppe Simeone torna a tuonare contro i vertici della Pisana. Al centro della polemica, questa volta, la discussa autorizzazione per realizzazione di un maxi-impianto di mitilicoltura tra Fondi e Sperlonga ottenuta dalla società campana Mitilflegrea. Un “ennesimo atto incongruente, approssimativo e irrispettoso del territorio e di chi lo rappresenta da parte della Regione Lazio. Questa – dice l’esponente di Forza Italia – la sintesi di quanto contenuto nella determinazione con cui la Regione autorizza la realizzazione di un impianto di mitilicoltura che sorgerà ad una distanza di 2,4 chilometri dalla costa ed andrà ad occupare uno specchio acqueo antistante il litorale di Fondi per un’estensione di 305mila metri quadrati. Un vero e proprio scempio ambientale figlio di un pasticciaccio burocratico“.

Possibile? Pare proprio di sì, a sentire Simeone: “Sostanzialmente il Comune di Fondi si è visto recapitare un impianto di cui non sapeva nulla. L’iter che ha caratterizzato la richiesta di concessione avanzata dalla Mitilflegrea, infatti, presenta diverse anomalie. Per ragioni incomprensibili dagli atti del procedimento, l’iter per la concessione all’impianto, iniziato l’8 ottobre 2014 nei confronti del Comune di Sperlonga, si è concluso con la determinazione di luglio di quest’anno nei confronti del Comune di Fondi. Tutti gli atti che hanno dato avvio al procedimento, dall’istanza alla relazione tecnica e fino alla conferenza dei servizi, hanno come oggetto lo specchio acqueo antistante le coste di Sperlonga e quindi il Comune di Sperlonga. Il Comune di Fondi non è stato messo nella condizione di poter esprimere alcun parere tecnico in merito dal momento che è stato coinvolto nel procedimento solo dopo 3 anni dall’inizio dell’iter ricevendo un invito con allegati i soli documenti presentati dalla Mitilfregrea per uno specchio acqueo ricadente nel Comune di Sperlonga. E per ben tre anni gli uffici competenti si sono riuniti ed interfacciati senza che il Comune di Fondi potesse dire o contraddire alcunché sull’istanza di concessione. Il tutto perpetrando una gravissima violazione ai danni del Comune di Fondi che non è stato messo nelle condizioni di partecipare attivamente al procedimento finalizzato alla richiesta concessione.


Il Comune di Fondi

Su quanto accaduto ho presentato una interrogazione urgente chiedendo al presidente Zingaretti e all’assessore all’agricoltura, caccia e pesca, Hausmann, quali siano le ragioni per cui  al procedimento dell’istanza di concessione presentata dalla Mitilflegrea ad ottobre 2014 ha partecipato sempre e solo il Comune di Sperlonga e mai il Comune di Fondi. Per quali ragioni la richiesta di parere tecnico sull’istanza della Mitilflegrea di ottobre 2014 è stata formulata, ab origine, al solo Comune di Sperlonga e solo a fine marzo 2017 al Comune di Fondi. Per conoscere il motivo per cui nella determina di autorizzazione all’impianto non si dia atto del parere contrario espresso dal Comune di Sperlonga a marzo 2015. Nonché per quale motivo con l’atto finale di luglio si sia inteso spostare da Sperlonga a Fondi la concessione all’impianto di cui all’istanza della Mitilflegrea. E, soprattutto se non ritengano opportuno, e conforme a legge, viste le incongruenze e le illegittimità che hanno caratterizzato il procedimento, annullare la determinazione che autorizza l’impianto della Mitilflegrea nello specchio acqueo di Fondi. Ci auguriamo che Zingaretti prenda atto del pasticciaccio che hanno creato e dei gravissimi danni sul piano ambientale e turistico che la realizzazione di un impianto di tali dimensioni, a ridosso di una delle spiagge più belle e pregiate della provincia di Latina e del Lazio, potrebbe creare”.