Crisi idrica, Articolo Uno chiede: “Un percorso concreto”

“Con la legge regionale n. 5 del 2014 la Regione si è dotata di uno strumento importante ai fini della ripubblicizzazione del servizio idrico”.

Il coordinamento provinciale di Articolo Uno Movimento Democratico e Progressista sostiene: Nonostante comunicati, impegni, promesse i cittadini continuano ad avere con l’acqua, benchè viviamo in una società liquida, un rapporto direi etereo.

La stessa Regione, nel chiedere al governo lo stato di calamità naturale per la crisi idrica, non ha potuto non mettere in evidenza ‘l’inaccettabile inconsistenza organizzativa dei gestori del servizio che, al cospetto di difficoltà importanti ma non eccezionali, fanno in breve ricadere sui cittadini il peso di una prestazione insufficiente’ e ha annunciato che dovrà essere ripensato il ruolo pubblico nel servizio idrico.


Crediamo che siano parole importanti quelle pronunciate dalla Regione. Parole che devono passare dalla liquidità dell’enunciazione alla concretezza della proposta.

Con la legge regionale n. 5 del 2014 (Tutela, governo e gestione pubblica delle acque) la Regione si è dotata di uno strumento importante ai fini della ripubblicizzazione del servizio idrico.

Quindi affinchè sia chiara ed evidente la volontà dell’amministrazione regionale chiediamo :

1) che venga ripresa l’indagine amministrativa nei confronti di Acqualatina, approvata con delibera di Giunta Regionale n. 883 del 2008 , in cui si evidenziavano numerose inadempienze del gestore e si diffidava a sanarle; indagine finita nel dimenticatoio;

2) che il fondo regionale per la ripubblicizzazione (previsto dall’art. 7 della L.R. n. 5) venga dotato di un adeguato stanziamento per aiutare i comuni dell’ATO4 nel processo di ripubblicizzazione;

3) che venga finalmente approvata la proposta di legge n. 238 del 2015 avente ad oggetto: Individuazione degli ambiti di bacino idrografico e organizzazione del servizio idrico integrato in attuazione dell’art. 5 della L.R. 4 aprile 2014 n. 5 ‘Tutela, governo e gestione pubblica delle acque’.

L’art 5 recita:

  1. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, la Regione individua con apposita legge gli ambiti di bacino idrografico e, al fine di costituire formalmente le Autorità di detti ambiti, disciplina le forme e i modi della cooperazione fra gli enti locali e le modalità per l’organizzazione e la gestione del servizio idrico integrato, costituito dall’insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua, di fognatura e di depurazione delle acque reflue.

In tale proposta vengono individuati 19 ambiti per la gestione del Servizio idrico Integrato al posto degli attuali 5.​

4) che la Regione affianchi e supporti i comuni nel percorso ( irto di difficoltà politiche, tecniche, ammininistrative) che dovrà consentire di ripubblicizzare il ciclo delle acque.

Di parole ne abbiamo sentite tante… Chiediamo la concretezza di un percorso