Rifondazione comunista di Formia schierata contro ogni forma di razzismo

“Condanniamo nella maniera più assoluta quanto successo – qualche giorno fa – presso il campo di calcio di Lenola, allorchè i ragazzi della squadra Extravaganti di Formia sono stati fatti oggetto – da una parte del pubblico presente – di ‘epiteti razzisti così forti e ripetuti che l’intera squadra e gli accompagnatori hanno deciso di abbandonare il campo’”.

Il circolo di Rifondazione Comunista di Formia, “Enzo Simeone”, interviene sull’episodio e prende una posizione netta contro tali manifestazioni.


“La loro colpa è quella di essere di colore nero. Purtroppo non è il primo nè sarà l’ultimo caso di razzismo, ma la cosa che più ci amareggia è il fatto che di fronte a scene del genere non ci sia nessuna condanna da parte dell’opinione pubblica.

Nemmeno la politica ne è immune, tant’è che ci sono molti partiti che strizzano l’occhio a queste forme di razzismo.

D’altronde basta viaggiare fra i più noti social network per percepire un rumore più profondo e violento. Un rumore che riecheggia rigurgiti nazisti e la richiesta di soluzioni prese in prestito dagli anni più bui della storia europea, quando cioè spesso il diverso finiva nei campi di concentramento, se non addirittura nei forni crematori.

Si gioca la carta della paura dell’immigrato per chiedere leggi che facciano strage dei principi di libertà e di uguaglianza che sono scritti nella nostra Costituzione, dimenticando le motivazioni per le quali una persona – bianca o nera che sia – decide di mettere a rischio la propria vita per trovare un futuro migliore in Europa, che gli viene negato nella sua terra d’origine. Era lo stesso motive che ha spinto tanti nostri concittadini nei secoli scorsi a emigrare ad esempio in America.

Bisogna mettere fuori legge i partiti razzisti per evitare che le tossine xenofobe continuino a diffondersi all’interno delle istituzioni e infettino anche partiti che storicamente non lo sono mai stati, i quali in qualche caso per rincorrere i primi producono leggi dal sapore chiaramente fascista, come ad esempio il DDL sulla sicurezza urbana, che trasforma l’immigrato in un nemico da combattere e grazie al quale si avviano vere e proprie “schedature di massa”.

Così come è palesemente falsa la vulgata secondo cui gli immigrati rubano il lavoro agli italiani, in quanto accettano salari molto più bassi pur di raggranellare qualche soldo.

Nello smentire questa ipotesi ci giunge in soccorso il nostro buon caro Marx, che a proposito dell’arrivo in Inghilterra della forza lavoro irlandese che fuggiva affamata dalle carestie e per questo disposta a lavorare per salari ben più bassi di quelli degli operai inglesi, diceva che le responsabilità non erano dei migranti ma del sistema coloniale e dello sfruttamento a cui erano sottoposti gli ultimi arrivati.

L’analisi marxista quindi va dritta alle ragioni economiche del fenomeno immigrazione e ancora una volta ribadisce l’attualità della lotta di classe e esclude fortemente la guerra dei poveri contro altri poveri.

Come abbiamo più volte ribadito infatti il nemico non è chi è diverso da noi ma il padrone, che utilizza le leve del potere per rendere schiavi sia gli italiani che gli stranieri.

Se una battaglia deve vederci impegnati è quella per una società più equa e giusta, nei quali ci sia spazio per i bisogni di tutti, soprattutto delle classi meno abbienti, e che combatta soprattutto le vere motivazioni per le quali ci sono persone che sentono il bisogno di emigrare per poter sopravvivere e cioè le mille forme di sfruttamento che il capitalismo produce nei loro luoghi di origine.

Non ci deve essere quindi spazio alcuno per vecchie e nuove forme di razzismo.  

L’impegno di noi comunisti va in questo senso e speriamo che lo stesso facciano tutte le realtà sociali e politiche del nostro territorio.