Maenza di prepara a rappresentare “La Passione di Cristo”

Il paese è in fermento per i due eventi targati Passione di Cristo di Maenza, domenica 9 aprile alle 10 e l’ingresso di Gesù a Gerusalemme e venerdì 14 aprile alle 21.

 La Passione di Cristo che fa rivivere le ultime ore in vita di Gesù dal cenacolo alla crocifissione.


Sono già iniziate le prove da qualche settimana di questa imponente manifestazione che coinvolge tutto il paese. La kermesse, infatti, conta più di 350 attori quasi tutti del posto, da 70 tecnici che lavorano duramente nell’allestite 5 regie.

Quest’anno anche la Tv Vaticana verrà a Maenza per girare le ultime scene del videocatechismo della Chiesa Cattolica.

 

CENNI STORICI – Come da antica istituzione, si svolge in questo modo dal 1970, la Passione vivente di Maenza è da annoverare tra le rappresentazioni sacre più belle del Lazio, dove la partecipazione popolare è tra le più sentite. Giovani, uomini, donne e bambini per un totale di circa 350 persone, si trasformano nei giorni della Settimana Santa in altrettanti attori per interpretare i ruoli dei personaggi della Bibbia e del Vangelo: Gesù, Apostoli, Maria, Caifa, Pilato, Erode, le pie donne, soldati, popolani… riproponendo così dal vivo, il dramma storico svoltosi duemila anni fa a Gerusalemme.Una piccola appendice preannuncia la rappresentazione del venerdì, si svolge il giorno della domenica delle Palme quando viene riproposto alle porte del paese l’ingresso di Gesù su un’asina seguito dagli apostoli accolto trionfalmente da decine di maentini in costume ebraico. Lungo il percorso che si snoda nel centro storico avvengono altre scene come il battesimo di Gesù ad opera di Giovanni Battista, l’incontro con il centurione romano, la guarigione del cieco e la cacciata dei mercatini dal tempio. Nel frattempo, ogni cosa è stata messa a punto per la grande rappresentazione della Passione, dalle scenografie a grandezza naturale alle luci, alla colonna sonora, ai costumi curati dal costumista Benito Trichei, alle corazze e gli armamenti dei soldati romani. Il piccolo centro acquista così la tonalità di una piccola Gerusalemme, con le varie scene distribuite nei luoghi più adatti a riproporle, l’ultima cena e la cattura di Gesù nell’orto degli Ulivi che si svolge in piazzale S. Rocco in una zona densa di uliveti, il tribunale di Caifa ambientato nell’austera cornice del Castello, i tribunali di Pilato ed Erode con la sua scellerata corte nella piazza F. Lepri, per finire con la scena culmine della crocifissione sul colle che domina la stessa piazza. Circa 350 attori recitano tra il pubblico, dando allo stesso la sensazione di essere presente nella storia, come se la stessa si svolgesse in quel preciso istante.