Sanità a Formia, Simeone replica a Pd: “Hanno tutte le istituzioni ma non riescono a farsi ascoltare”

Il "Dono Svizzero" di Formia

Lo sfogo del presidente della commissione sanità del Comune di Formia, Mariantonietta De Meo, – afferma in una nota il consigliere regionale Giuseppe Simeone – lo comprendo sul piano umano perché conosco l’impegno e la dedizione che, come medico e consigliere comunale, ha sempre posto sulla questione. Tuttavia, sul piano politico ed istituzionale, credo siano doverose alcune precisazioni. Sul fatto che la situazione attuale della sanità, nella provincia di Latina e nel Lazio, sia da attribuirsi a dieci anni di commissariamento, imposti da responsabilità che sono di tutti coloro che hanno amministrato la Regione, che hanno comportato tagli, drastici e spesso non condivisibili, nonché il blocco del turn over per il personale, siamo tutti concordi.

Il consigliere regionale Giuseppe Simeone
Il consigliere regionale Giuseppe Simeone

Oggi, però, il punto non è cercare responsabilità ma risposte. Le stesse che da oltre tre anni chiediamo, inascoltati, al presidente Zingaretti a cui, insieme a tutto il Pd, la De Meo dovrebbe domandare perché Formia è stata lasciata sola. Sono oltre tre anni, infatti, che chiedo a tutti, al di là del partito di cui fanno parte, di fare squadra per cercare soluzioni praticabili e condivise sul potenziamento e la valorizzazione dell’ospedale Dono Svizzero di Formia. Con il risultato che nessuno si è reso disponibile, né nel Pd di Formia, né in quello di Latina, né tantomeno in quello che governa la Regione, a partire dai consiglieri regionali eletti nella nostra provincia che continuano a dire che tutto va bene e che i problemi sono stati risolti. Inoltre non mi risulta affatto che i sindaci del sud pontino, ed in particolare quelli di centrodestra, si siano voltati dall’altra parte rispetto alle esigenze dell’ospedale di Formia.


Nicola Zingaretti e Michele Caporossi
Nicola Zingaretti e Michele Caporossi

Al contrario, proprio i sindaci di Fondi e Terracina, durante la conferenza locale dei sindaci chiamata a dare parere sull’atto aziendale della Asl di Latina si erano astenuti, a differenza di quelli del Pd, dal votare quello che abbiamo sempre considerato e definito un insieme di scelte scellerate e gravose per l’offerta sanitaria nel territorio pontino, a partire da ospedali come il Dono Svizzero di Formia centrale sia sul piano assistenziale che di erogazione dei servizi. In tutte le sedi, e a tutti i livelli istituzionali, abbiamo apertamente contestato atti e scelte, ad opera di Zingaretti e dell’allora manager Caporossi, a cui il Pd aveva dato piena fiducia e sostegno, che al di là delle belle premesse, sotto la veste di una riorganizzazione, attuavano, come dimostra l’emergenza in atto, il declassamento e la soppressione di interi reparti e dipartimenti degli ospedali della nostra provincia. 

maria-antonietta-de-meo
Mariantonietta de Meo

Tanto meno risulta che alcuno abbia mai messo in discussione l’esigenza di potenziare l’ospedale di Formia rendendo, concretamente, Dea di I livello. Il nodo oggi è pratico, ma anche politico. Se il Pd di Formia e di Latina non ha la forza di farsi ascoltare in Regione, dal proprio presidente, la responsabilità non può e non deve essere attribuita ad altri ma ricercata all’interno di quel partito. Per quanto mi riguarda ribadisco la disponibilità ad unire le forze, come ho sempre detto, con chiunque di destra, sinistra, centro non mi interessa, voglia realmente dare risposte e soluzioni ai cittadini bloccando una volta per tutte la disgregazione della sanità nella nostra provincia che non è fatta di colori ma di diritti che devono essere rispettati”.