Rifondazione: “Giù le mani dalle lavoratrici dell’asilo comunale di Formia”

“Riteniamo pienamente condivisibile lallarme lanciato dall’USB circa il futuro delle lavoratrici dell’asilo comunale “La Vecchia Quercia”, a seguito dell’aggiudicazione da parte della cooperativa romana “La Gialla” dell’appalto per la sua gestione. Un subentro che potrebbe non essere indolore proprio per le lavoratrici, tant’è che si parla della riduzione a poche unità del personale che si occuperà di mandare avanti la struttura comunale nei prossimi anni”.

A renderlo noto è, attraverso una nota stampa, il Circolo “Enzo Simeone”, partito della Rifondazione Comunista di Formia.


Gennaro Varriale, segretario di Rifondazione Comunista a Formia
Gennaro Varriale, segretario di Rifondazione Comunista a Formia

“Sulle motivazioni del perché di questi tagli ci è giunta voce che sia legata al basso numero di iscrizioni, d’altronde basta vedere le rette che bisogna pagare per crederci. Una famiglia con un ISEE compreso tra 0 euro e 4mila euro dovrà pagare 90 euro al mese. A conferma delle nubi minacciose che si addensano su di essi e sul loro futuro lavorativo è arrivata la nota di un sindacato accomodante con i padroni, qual è da anni è diventata la CGIL, con la quale è stata chiesta – a salvaguardia dei livelli occupazionali e della continuità lavorativa degli operatori – un incontro con le parti interessate ai fini del subentro del personale nell’appalto“.

A gettare benzina sul fuoco è poi giunta l’estromissione dell’USB dall’incontro che si terrà il prossimo 11 agosto, al quale sono stati chiamati a partecipare i soli sindacati più rappresentativi, mentre è stata esclusa proprio l’USB che aveva lanciato l’allarme. E’ chiaro il tentativo da parte della cooperativa romana “La Gialla” di tenere fuori dalla discussione un sindacato da sempre scomodo come l’USB e invece di coinvolgere i sindacati che hanno fatto della concertazione – a difesa degli interessi dei padroni e contro quelli dei lavoratori – il loro credo. Nei panni delle quindici lavoratrici non ci sentiremmo in alcun modo sicuri, proprio perché sono tanti i lavoratori che vivono sulla loro pelle le scelte sbagliate dei sindacati confederali. Deve essere chiaro a tutti che la mancata assunzione di tutti e quindici le lavoratrici non sarà tollerata in alcun modo, non solo perché contrario a quanto previsto dal capitolato dell’appalto in questione (vedi articolo 15), ma anche perché sarebbe l’ennesimo attacco ai diritti dei lavoratori, da anni trasformati nel capo espiatorio, a cui far pagare il conto quando si tratta di far quadrare i conti delle società appaltanti. E’ ora di smetterla di far pagare ai lavoratori la prepotenza dei padroni, che pensano di poter fare il bello e il cattivo tempo, aiutati in questo da una politica che ha smesso da tempo di difendere i lavoratori, consegnandoli ad un destino fatto di sfruttamento, precariato e quanto di peggio ci possa essere nel mondo del lavoro.

La questione dell’asilo comunale “La Vecchia Quercia” deve essere discusso in consiglio quanto prima comunale, anche in una sessione straordinaria da fissare il quindici di agosto se è il caso, proprio per le conseguenze negative che le scelte della cooperativa appaltante avrà sul futuro delle lavoratrici e sulla qualità del servizio che verrà offerto quando l’asilo comunale riaprirà i battenti. Il problema non riguarda però solo le lavoratrici ma anche i bambini, tant’è che nei panni dei genitori saremmo fortemente preoccupati, circa tali conseguenze. Da parte nostra siamo sempre più convinti che il ritorno ad una gestione completamente pubblica dei servizi non solo è necessaria ma anzi la riteniamo indispensabile, proprio perché casi del genere dimostrano che è pericoloso lasciare all’arbitrio dei privati il destino lavorativo delle persone. Ovviamente per chi in questi anni ha difeso il verbo “privato è bello” è difficile da mandare giù ma non sarà questo il motivo che ci farà desistere dal chiedere in tutte le sedi opportune che questo avvenga”.