Attentato al tritolo sventato a Fondi, si costituisce il presunto mandante

Il tritolo trovato dalla guardia di finanza prima dell'attentato dinamitardo

Dopo quasi un anno e mezzo trascorso formalmente da latitante in Spagna, dove risiede e lavora da circa vent’anni, si è costituito giovedì pomeriggio a Latina Salvatore D’Angiò, il commerciante ortofrutticolo fondano ritenuto il mandante dell’intimidazione al tritolo che a Ferragosto del 2014 avrebbe dovuto far saltare in aria un’avviata attività di import-export di Fondi.

Ovvero la ditta del cognato del 45enne D’Angiò, con quest’ultimo che secondo le indagini svolte all’epoca era entrato da tempo in rotta di collisione con parte della famiglia per questioni di natura perlopiù economica. Tanto da decidere per quella che, stando ai riscontri investigativi, fatti soprattutto attraverso intercettazioni telefoniche, doveva essere una punizione esemplare. Un chilogrammo di Tnt, tritolo a scaglie, per un attentato dinamitardo sventato in extremis dal Gico della guardia di finanza di Bari, che riuscì ad intercettare bomba e manovalanza in viaggio notturno su un’automobile bloccata a Molfetta. In manette finirono prima il rumeno Gyoni Kantor e l’albanese Mirian Recaj, poi un altro albanese, Bilbil Ademaj, e un italiano di Molfetta, Corrado D’Agostino. Identificato come una sorta di braccio destro, seppure a distanza, del presunto ideatore del piano, D’Angiò.


Mentre gli altri quattro nel frattempo sono stati giudicati – e condannati – in primo grado, il commerciante fondano trapiantato in terra iberica, ad Almeria, era finora riuscito ad eludere la cattura. Destinatario di un mandato di arresto europeo emesso dal Gip del Tribunale di Trani Francesco Messina, finì in manette il 25 febbraio 2015 a Barcellona, tornando però a stretto giro a piede libero per via di un vizio di forma. Riuscendo da allora a rimanere in libertà nonostante la spada di Damocle rappresentata da una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere. Dando luogo a una latitanza terminata appunto nei giorni scorsi, quando il 45enne si è presentato spontaneamente alle porte della casa circondariale di via Aspromonte, dove lunedì è stato interrogato per rogatoria.