Ato4: “Basta Acqualatina, ora acqua pubblica. La Raggi tenga a bada Acea e Veolia sospenda trattative”. Ma il feudo di Fazzone resiste

A parte un ristretto feudo di Comuni che orbitano attorno all’influenza del senatore Claudio Fazzone – Sperlonga, Fondi, Gaeta e Monte San Biagio – tutti gli altri sono fortemente intenzionati ad abbandonare Acqualatina anche alla luce dei numerosi disservizi degli ultimi anni. Dopo il voto contrario alla proposta di aumentare le tariffe ora arriva una durissima lettera dei sindaci che vogliono fortemente la pubblicizzazione del servizio idrico e mentre da una parte invitano la società Veolia a sospendere qualunque procedura di vendita delle quote ad altri privati, dall’altra chiedono alla neo sindaca di Roma Virginia Raggi di bloccare Acea – che controlla come pubblico e socio di maggioranza – dall’acquisto delle quote Acqualatina come preannunciato.

“I sottoscritti sindaci dei Comuni appartenenti all’Ato 4 per la gestione del servizio idrico – si legge nella lettera -, in rappresentanza delle loro comunità e delle quote che rappresentano nel pacchetto di maggioranza pubblica della società “Acqualatina”, ritengono che la gestione del servizio idrico provinciale sia ormai inadeguata e necessiti di profondi cambiamenti.


Il sindaco di Roma Virginia Raggi
Il sindaco di Roma Virginia Raggi

Affermano la volontà di avviare un percorso di pubblicizzazione integrale della società attraverso l’acquisizione delle quote di proprietà di “Idrolatina”, appartenente al gruppo “Veolia”. Al fine di consentire tale processo, non privo di implicazioni economiche e normative, i sottoscritti Sindaci intendono conoscere l’effettivo stato patrimoniale della società attraverso una “due diligence” indipendente, commissionata a una primaria società di valutazione. Sarà necessario un periodo di almeno 90 giorni affinché il programma venga completato. Pertanto, si chiede al gruppo “Veolia”, proprietario di “Idrolatina”, di sospendere la procedura di vendita delle quote in suo possesso. Contestualmente, si chiede alla Sindaca di Roma di intervenire presso la società “Acea”, di cui detiene il pacchetto di maggioranza, a che non intervenga nel processo di acquisto delle quote.

Claudio Fazzone
Claudio Fazzone

I risultati delle Amministrative hanno determinato cambiamenti profondi in alcuni Comuni che sono decisivi per la formazione di una volontà di maggioranza all’interno dell’assemblea dei sindaci e per la stessa ripartizione delle quote nel pacchetto di maggioranza. Ad oggi la maggioranza dei sindaci e dunque delle comunità da loro rappresentate appartenenti all’Ato 4, è favorevole alla pubblicizzazione del sistema idrico. Crediamo che l’attuale management eletto dalla vecchia assemblea di Acqualatina debba presentare le proprie dimissioni e favorire l’elezione di nuovi amministratori da parte di un’assemblea profondamente rinnovata. Non si tratta di applicare una generica procedura di spoil system ma di prendere atto che non si può essere persone adeguate per tutte le stagioni e che a un cambio così profondo della situazione politica amministrativa debba corrispondere un cambiamento di gestione altrettanto chiaro.

acqua-L’aumento tariffario, così come previsto nella proposta di bilancio presentata da questo consiglio di amministrazione, non sarà condiviso dai sindaci che sottoscrivono questo documento. La sua eventuale applicazione avverrebbe esclusivamente con l’approvazione del socio privato, più una risicata quota di azioni pubbliche, il ché, sotto il profilo istituzionale prima ancora che politico, rappresenterebbe una vera e propria ferita nel rapporto tra questa società e i suoi committenti. Noi chiediamo che l’utile di esercizio venga impiegato per ridurre le tariffe, tanto più oggi che i disservizi idrici diffusi sull’intero territorio provinciale provocano malcontento e critiche motivate in larghi strati della popolazione provinciale.

Il piano di investimenti deve essere profondamente rivisto perché sia in grado di fronteggiare le carenze nell’approvvigionamento idrico emerse in queste ultime settimane. Tali problemi e disservizi hanno finito per ledere diritti individuali dei cittadini. I tanto decantati interventi nel campo dello smaltimento e depurazione dei liquami non hanno eliminato le criticità che ancora affliggono il territorio, soprattutto nei comuni costieri. Riteniamo che tali interventi non siano stati adeguati alle esigenze.

Riteniamo inoltre che la struttura organizzativa di Acqualatina, con 350 dipendenti di cui la metà amministrativi, sia elefantiaca e pesi come un macigno sui conti della società. Occorre mettere mano ad una profonda spending review e tutto ciò sarà possibile solo con un profondo rinnovamento del management. Certamente, quest’ultimo non potrà essere messo in atto dalla dirigenza che questa struttura ha prodotto e sostenuto. Tali posizioni saranno rappresentate nell’Assemblea dell’Ato 4 e, alla prima riunione utile, all’interno dell’assemblea di Acqualatina.

I Sindaci di:

Formia, Minturno, Sezze, Priverno, Pontinia, Roccasecca dei Volsci, Roccagorga, Castelforte, Maenza, Cori, Norma, Sermoneta, Lenola, Santi Cosma e Damiano, Nettuno, Latina, Terracina, Cisterna di Latina e Amaseno.