“Arma” a doppio taglio, il caso Gaeta

Serena Maria Scuccimarra Chiamberlando
Serena Maria Scuccimarra Chiamberlando

LE SCOMMESSE, UN AFFARE DI FAMIGLIA – In questo fitto intreccio di nomi e società, oltre ad Alessandro Vona, anche la moglie, Maria Serena Scuccimarra Chiamberlando, si muove nello stesso universo del mercato dei giochi on line. Nel giugno dello scorso anno, infatti, la donna ha avviato un’altra (non è la prima) attività di scommesse e lotterie, in società con il socio del marito, Massimo Bruschi. I due hanno aperto la Playing srl (dall’esiguo capitale sociale, appena 900 euro), che si occupa di raccolta scommesse, installazione di apparecchi e congegni automatici, semi-automatici ed elettronici – con sede legale a Gaeta. Ma, come detto, non è la prima volta. Infatti la stessa Scuccimarra-Chiamberlando è anche socia di minoranza (detiene il 25 percento – 2500 euro), della società Minibar 94 srl, la cui quota maggioritaria (75 percento – 7500 euro) è detenuta dalla Bruschi srl, la società di pompe funebri della famiglia Bruschi, che si occupa di sviluppo di programmi e software, gestione di piattaforme internet finalizzate alla gestione di giochi telematici a distanza. Ancora scommesse. La sede della società Mini Bar 94 srl è ovviamente la stessa dello storico Mini Bar 94, nel frattempo diventato appunto anche una ricevitoria Better. L’agenzia dove sarebbe andata in scena la rapina poi rivelatasi un falso inventato da Alessandro Vona.

Auto dei carabinieri all'uscita dalla tenenza di Gaeta
Auto dei carabinieri all’uscita dalla tenenza di Gaeta

IL RITROVO DEI CARABINIERI – La stessa agenzia dove quotidianamente, per diversi anni, hanno passato molto del loro tempo alcuni carabinieri della tenenza di Gaeta. Giocavano – a volte vincevano – e gli importi di ogni giocata ammontavano a diverse decine di euro. Calcio, ma anche basket e altri sport. Insomma erano giocatori. È naturale che ognuno cerchi di passare il proprio tempo come meglio crede, e ci mancherebbe altro. Riportare tale circostanza non è pertanto una denuncia, semmai una questione di opportunità rispetto al ruolo sociale che si riveste e al fatto che nella stessa agenzia è presente anche un Assessore, che tra le altre cose gestiva deleghe delicate come i rifiuti, il cui appalto è finito nelle indagini degli stessi carabinieri, eppoi ancora di Guardia di Finanza e Antimafia. Ciò che non capiamo però è perché ne passassero così tanto. Circostanza anche questa che afferisce alla sfera delle libertà individuali di ognuno. Così come quella di sostenere apertamente Vona nella campagna elettorale del 2012. Ma perché nessuno si è accorto delle ingenti perdite di Vona che ha cercato di recuperare simulando una rapina? E perché se in passato – come ci racconta “de relato” Matarazzo – ce ne sono state due, da quanto gli racconta Vona, non si è indagato per capire cosa stesse avvenendo?


Tra le altre cose uno dei tre militari di cui parliamo alcuni mesi fa è stato denunciato per false generalità ed esercizio abusivo della professione di taxi a noleggio. Fermato dai colleghi del comando provinciale di Latina, alla guida di un’auto a noleggio con conducente, stava trasportando alcuni passeggeri all’aeroporto di Fiumicino. Alla richiesta di fornire le proprie generalità, ne avrebbe fornite di false. Insomma tante domande rimangono ancora senza risposte.

Litorale di Serapo a Gaeta
Litorale di Serapo a Gaeta

PROCURATO ALLARME, AGGUATO O VERITA’? – Ad onor del vero vale la pena ricordare per onestà intellettuale, e per completezza di informazione, che il sottoscritto è coinvolto in un procedimento per diffamazione a mezzo stampa dopo la denuncia sporta dallo stesso Vona nel 2013 a seguito della pubblicazione di un articolo nel quale si dava notizia della denuncia per procurato allarme nei confronti dello stesso Assessore. Una circostanza raccontata e confermata da una fonte interna alla caserma (ancora non era stata declassata a Tenenza) dei carabinieri di Gaeta, successivamente trasferita.