“Arma” a doppio taglio, il caso Gaeta

L’ANTEFATTO, LA “BUONA MANO” DELLA YOCO SRL – E’ il caso di fare però un passo indietro, al 19 giugno del 2008.

Giuseppe Matarazzo
Giuseppe Matarazzo

Otto anni fa, infatti, viene formalizzato l’atto di costituzione della società a responsabilità limitata “The Nice Hand” (che nel gergo del gioco d’azzardo può essere tradotto come la “mano buona”), poi effettivamente iscritta al Registro Imprese nel settembre del 2011, oltre tre anni dopo. La società si occupa di gestire scommesse on line, i clienti aprono un conto e si gioca sul web. Amministratore unico della società – sede legale a Gaeta – viene nominato il 41enne rumeno Paul Popa. Quattro soci per un capitale sociale di 10mila euro: l’ex assessore Alessandro Vona (17 percento – 1700 euro), il consigliere comunale Giuseppe Matarazzo (17 percento – 1700 euro), Francesco di Russo (17 percento – 1700 euro) e la Yoco srl (49 percento – 4900 euro). A sua volta, quest’ultima, la Yoco srl (capitale sociale di 100mila euro), è composta da una miriade di soci diversi, ben 29, con la particolarità che 22 di questi detengono quote che vanno dall’1 al 4 percento appena, per un 49 percento complessivo. Quote diciamo così rappresentative. Così, mentre Giovanni Bruschi, Maria Caterina Bruschi, Massimo Bruschi, Romano Bruschi, Sara Bruschi e Maria Sias detengono quote del 10 percento, Maurizio Bruschi è il socio di maggioranza con l’11 percento e anche amministratore unico. I Bruschi detengono quindi il 51 percento della Yoco srl che detiene – come detto – il 49 della Nice Hand srl. A questo proposito vale la pena precisare che la famiglia Bruschi si occupa da tempo di servizi funebri con l’omonima società, la Bruschi srl – attiva dal 2003 – detenuta in quote uguali dai suddetti Giovanni, Maria Caterina, Maurizio e Massimo.


Tra le deleghe che ha gestito per quattro anni l’ex assessore Vona c’erano proprio i servizi cimiteriali, costosissimi a Gaeta, per i quali proprio l’assessore si è spesso battuto, preannunciando in campagna elettorale anche la volontà di realizzare un impianto per la cremazione dei defunti a Gaeta.

Antonio Ciano
Antonio Ciano

Nel gennaio 2013, inoltre, lo stesso Vona viene denunciato dal suo predecessore ai servizi cimiteriali, Antonio Ciano, che chiede inoltre un milione di euro di danni di risarcimento. Una querela scaturita dalle affermazioni di Vona che suppose un legame diretto tra il fatto che una donna si sarebbe indebitamente impossessata di un loculo comunale e il fatto che questa donna, essendo sorella dell’ex assessore Ciano, si fosse avvalsa della parentela per portare a termine il suo scopo.

Vetrina infranta all'agenzia funebre la primula di Santi Cosma e Damiano di Frnacesco Cifonelli
Vetrina infranta all’agenzia funebre Cifonelli a Santi Cosma e Damiano di Francesco Cifonelli

GLI SPARI ALL’AGENZIA FUNEBRE – Tornando alla Yoco, nella lunga lista dei numerosi soci con così piccole quote – che riportiamo di seguito – emergono un paio di nomi che lasciano spazio a qualche interessante domanda. Troviamo infatti il dipendente comunale e fratello del costruttore e consigliere comunale Eduardo Accetta, Cristofaro, ma soprattutto troviamo Francesco Cifonelli, imprenditore, anche lui di servizi funerari, vittima di ben due attentati subiti dalle sue agenzie funebri a Santi Cosma e Damiano – nel giugno del 2015 – e poi ancora – nel marzo di quest’anno – nell’agenzia la Primula di Minturno. In entrambi i casi si è trattato di colpi di fucile esplosi nelle vetrine delle due agenzie. Avvertimenti che fanno parte di un più grosso giro di intimidazioni – e sui quali proprio i carabinieri di Formia indagano come fatti legati fra loro – che stanno riguardando da tempo anzitutto un triangolo dell’estremo lazio meridionale – i Comuni di Minturno, Santi Cosma e Damiano e Castelforte – e negli ultimi mesi anche Gaeta.

I “PICCOLI” SOCI DELLA YOCO SRL – Gli altri soci della Yoco Srl sono Emma Paone (4 percento – 4mila euro), Lucia Rulli (3 percento – 3mila euro), Cristofaro Accetta e Francesca Franzoso (2 percento – 2mila euro), Giacomo Ciccariello, Valerio Ciccone, Francesco Cifonelli, Domenico Caneschi, Luca di Tucci, Francesco Fantasia, Adolfo Fiorillo, Anna Franca Fustolo, Massimiliano Macone, Sorin Mihai Padurariu, Aldo Paone, Davide Orlando, Luigi Salemme, Civita Salipante, Pasquale Fabio Sperduto, Vasile Teodorescu, Giandomenico e Antonio Valente (1 percento – mille euro).

L'agenzia Better all'interno del Mini bar 94 dove Vona ha simulato una rapina
L’agenzia Better all’interno del Mini bar 94 dove Vona ha simulato una rapina

DUE RAPINE E LA ROTTURA CON MATARAZZO – Un antefatto necessario a capire anzitutto l’intricato universo societario nel quale si muovono alcuni personaggi. Come il consigliere comunale Giuseppe Matarazzo, entrato nella società The Nice Hand con il suo compagno di partito Vona. I due hanno vissuto una duplice ma analoga evoluzione del loro rapporto privato e politico. Prima uniti – nella società come nella rappresentanza della giunta Mitrano per l’Udc nel rispetto degli accordi presi in campagna elettorale – e poi completamente divisi dal verificarsi di fatti che per Matarazzo hanno segnato un campanello d’allarme. Lasciamo un attimo da parte la politica e concentriamoci sulla società The Nice Hand. E‘ proprio al socio Matarazzo che infatti Vona riferisce in ben due occasioni – l’ultima solo nel febbraio scorso – di aver subito altrettante rapine di denaro contante mentre si avviava a chiudere nel cuore della notte la propria agenzia di scommesse. In un’occasione di ben 8mila euro. Non sappiamo se quanto raccontato si sia poi trasformato in altrettante denunce e, nel caso contrario, perché no.

Non fu però tanto tale circostanza a determinare la fuoriuscita di Matarazzo dalla società quanto invece il fatto che lo stesso fosse stato lasciato all’oscuro di una ingentissima perdita della The Nice Hand: circa 160mila euro. Ed è proprio Matarazzo a raccontarci che nonostante le sue ripetute richieste di conoscere l’andamento finanziario della società – per la quale nonostante ne facesse parte non si curava più di tanto – sia Vona che gli atri soci avessero ripetutamente rassicurato l’avvocato. Salvo poi giungere all’amara scoperta dell’enorme buco a seguito delle segnalazioni di alcuni giocatori che avevano con la società un conto aperto e che nonostante la volontà di chiuderlo, non riuscivano a vedere tempestivamente esaudita la richiesta. Insomma, vengono meno la fiducia e anche i rapporti di amicizia e imprenditoria. Alla Nice Hand sono state ritirate le autorizzazioni a partire dal 2014 (Decreto decadenza autorizzazioni Aams).

 

A PAGINA 6 ‘IL RITROVO DEI CARABINIERI’ di Adriano Pagano