Dispersi sul Redentore, la replica: “Non ci siamo perduti, era un sentiero cieco. Cai irresponsabile”

Riceviamo e pubblichiamo una nota di uno dei componenti del gruppo di 7 persone che sono state soccorse dai vigili del fuoco sul monte Redentore. Nella nota viene infatti precisato che l’intervento di aiuto non si è reso necessario perchè il gruppo si era perso, ma perchè intraprendendo un sentiero segnalato dal Cai, questo si rivelava poi un sentiero cieco e occluso da una folta vegetazione. Pesanti accuse mosse al Centro Alpino italiano. Di seguito la precisazione integrale: 

“Sono un caposcout del gruppo a cui è stato prestato soccorso oggi. Volevo precisare che nell’articolo è scritto qualcosa di diverso da quello che è realmente accaduto. Non eravamo disorientati e sapevamo benissimo quale strada intraprendere per tornare indietro. Abbiamo seguito semplicemente un percorso (livello facile!) del CAI che invece di sboccare a Santa Maria della Noce arrivava ad una macchia di vegetazione fittissima ed invalicabile. Essendo tardi ed essendoci moltissima nebbia, sarebbe stato rischioso tornare indietro (avremmo dovuto fare due ore di cammino almeno) e abbiamo agito coscienziosamente per il bene di tutti, chiedendo aiuto al 115 che si è dimostrato disponibile e comprensivo. Il CAI per l’ennesima volta ha dimostrato la superficialità con cui si occupa ciò che dovrebbe amare, mettendo a rischio l’incolumità di molte persone!”