Licenziato per ingiusta causa e mai reintegrato, il macellaio ora è solo: “Situazione critica, è dura”

Abbiamo incontrato e intervistato il macellaio licenziato per ingiusta causa dal posto di lavoro, il Conad di via Vitruvio a Formia. Il 35enne Domenico Mastantuono, questo il suo nome, ci racconta una storia di diritti violati, di ingiustizia e di abbandono anche da parte delle istituzioni, come lui stesso racconta. Dopo essere stato licenziato per ingiusta causa, difeso dagli avvocati Ferraro e Lancia, ottiene una sentenza di immediato reintegro sul posto di lavoro dal tribunale di Cassino e di riscossione degli stipendi arretrati, dodici mensilità, e i rispettivi contributi. La sentenza non è mai stata rispettata.

Ma, come se non bastasse, pochi giorni dopo il suo reintegro, è stato nuovamente licenziato. Così non solo non ha più un posto di lavoro da oltre un anno, ma da oltre un anno è senza reddito e non pùò nemmeno percepire l’indennità di disoccupazione perchè i suoi ex datori di lavoro non gli hanno mai versato i contributi, nonostante la sentenza del giudice. Al contrario le risorse sono state impiegate per proporre una transazione al macellaio, così da rinunciare al suo posto di lavoro in cambio di denaro.


Nel frattempo non riesce più a pagare l’affitto e chiede sostentamento alla famiglia. Insomma nemmeno un tribunale riesce a ripristinare l’ordine in ciò che, per un giudice – fino a prova contraria -, è un’ingiustizia. Intanto c’è un 35enne rimasto solo. Alla faccia della Repubblica fondata sul lavoro.

Va precisato che nel corso dell’intervista si è avvicinato un soggetto che non si è identificato e che ha cominciato a riprendere col proprio smartphone l’intervista in corso. Notato da Domenico Mastantuono l’uomo ha smesso di riprendere allontanandosi. Dopo la conclusione dell’intervista ci siamo recati all’interno del Conad per chiedere se ci fosse qualcuno della proprietà disposto a parlare e a dire la sua. Abbiamo incontrato Franco Forte che ha preferito non rilasciare alcuna intervista dichiarando che prima si vuole attendere la conclusione della vertenza giudiziaria. Di seguito il frammento dell’inaspettata visita.