Discarica di Penitro
a Formia, l’amministrazione comunale non collabora

"Carabinieri e Ingv alla discarica di Penitro"
Carabinieri e Ingv alla discarica di Penitro

Cosa esattamente si nasconde all’interno della discarica di Penitro a Formia? Una domanda che torna a farsi di nuovo insistente dopo che pure le ricerche e gli esami condotti negli ultimi anni, in special modo a seguito delle dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone, avevano portato a escludere, sulla base della relazione conclusiva dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia pagato dal Comune e su indicazione della Procura di Cassino, dopo alcuni mesi di comprensibile allarme sociale, la presenza di materiale radioattivo.

L'articolo di Latina Oggi del 15 novembre 2015
L’articolo di Latina Oggi del 15 novembre 2015

I NUOVI DUBBI – A riportare in primo piano il sito di Penitro sono state in particolare le ultime notizie diffuse dalla collega Graziella Di Mambro a seguito del sequestro preventivo da venti milioni di euro a carico dell’imprenditore Vincenzo Zangrillo, ritenuto dalla Direzione Investigativa Antimafia di Roma molto vicino ai clan casalesi.


In esse, infatti, si legge che Zangrillo “il 7 luglio del 2011 viene segnalato dai carabinieri di Pontecorvo alla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli per un traffico di “rifiuti con il coinvolgimento di esponenti legati al clan Belforte di Marcianise (Caserta) per aver alterato, in concorso con i relativi impiegati, le analisi del laboratorio ‘Eurolab srl’, predeterminando il valore del cumulo di rifiuti, in modo da consentire il loro conferimento presso la discarica di Penitro di proprietà del Comune di Formia” (ndr virgolettato anche nell’originale).

intercettazioniLA DISCARICA DI PENITRO NEL “SISTEMA FORMIA” – Il mistero nasce dal fatto che, ufficialmente, l’imprenditore formiano non sarebbe stato attivo presso la discarica nel 2011 anche se, è ipotizzabile, potrebbe aver scaricato senza lasciare traccia, magari attraverso una delle tante società che compongono il suo universo imprenditoriale. O, in questi casi non è da escludere, attraverso la complicità di dipendenti comunali accomodanti e che in altri casi, documentati, avrebbero chiuso un occhio per altri “clienti” della discarica, come ad esempio la Dieffe & Co., anche lei ufficialmente non attiva presso il sito di Penitro nel 2011.

Esemplificativo in questo senso quanto viene intercettato dai carabinieri della Stazione di Formia nell’ambito dell’inchiesta poi conosciuta come “Sistema Formia”.

La dirigente Stefania Della Notte e l'ex sindaco Michele Forte
La dirigente Stefania Della Notte e l’ex sindaco Michele Forte

Sono le ore 10.53 del 13 marzo 2012 e i militari ascoltano la conversazione telefonica tra Patrizia Neri della discarica di inerti e la dirigente Stefania Della Notte alla quale la prima chiede delucidazioni in merito ad alcune anomalie riscontrate.

Della Notte: “Pronto?”
Neri: “L’architetto Della Notte?
Della Notte: “Sono io”
Neri: “Buongiorno, ciao Stefania sono Patrizia Neri della discarica qui di (inerti) qui dal Comune”
Della Notte: “Ah, si, si”
Neri: “Ciao Stefania buongiorno”
Della Notte: “Buongiorno”
Neri: “Senti c’è Di Fante mi ha portato questa lettera”
Della Notte: “Chi? Non ho capito il nome”
Neri: “Di Fante la Di.F. (DIEFFE) costruzioni”
Della Notte: “DIEFFE & c. costruzioni, si!”
Neri: “Esatto, allora qui c’è scritto per somma urgenza e dice: che devono essere conferiti senza il pagamento degli oneri di discarica presso la discarica comunale di Penitro
Della Notte: “Si”
Neri: “Sulla base di che questa cosa?”
Della Notte: “E l’amministrazione così ha disposto!
Neri: “Eh, ma non è possibile!
Della Notte: “E l’amministrazione, il Sindaco ci ha detto di fare così e noi abbiamo fatto così!
Neri: “Eh, ho capito, si va bè, le leggi esistono per tutti
Della Notte: “(parla con qualcuno accanto a lei: … dicono che non è possibile)
Neri: “Allora ti spiego il perché, seguimi, poi troviamo la soluzione, allora: Di Fante, allora, intanto se per venire qui in discarica”
Della Notte: “Ma non è un appalto pubblico cioè questo ha lavorato per conto, cioè siamo noi i produttori del…”
Neri: “Allora, non può essere perché Di Fante non ha il trasporto conto terzi, quindi…”
Della Notte: (parla con qualcuno accanto a lei: non ha il trasporto conto terzi)
Neri: “Quindi non è iscritto all’albo smaltitori ambientali con il conto terzi, ha solo il proprio quindi nel momento in cui lui vi fa il trasporto deve figurare che è lui che vi ha fatto il lavoro, come ha fatto d’altronde, capito? E io non posso registrarlo a carico vostro perché faccio un illecito, quindi debbo registrarlo e lui ha fatto il formulario e così l’ha fatto perché non lo puoi fare in altro modo ha dovuto scrivere che il produttore è lui e che chiaramente lo trasporta anche, e così è regolare! Ma a quel punto, in base anche dal nostro regolamento, quella…”
Della Notte: “Ho capito, ma comunque lui ha agito con una somma urgenza per conto del Comune e il Comune gli scrive una lettera per…”
Neri: “E’ un lavoro pubblico, ti ho capito Stefà ma è un lavoro pubblico a quel punto comunque deve essere previsto l’onere di discarica e il trasporto giustamente lui se lo fa in quanto produttore, quindi così è corretto, Gino fa diversamente, quando fa i lavori degli operai del Comune che fanno al cimitero per esempio…”

E qui la comunicazione si interrompe ma è sintomatico che qualcosa non vada nel verso giusto se poi i carabinieri informano la Procura di Latina che, a loro parere, il sindaco Michele Forte e la dirigente Stefania Della Notte, avrebbero “consapevolmente fatto smaltire rifiuti (inerti – edili) in modo non conforme alla normativa vigente”.

Comune di Formia
Comune di Formia

DISCARICA DI PENITRO, CI ERAVAMO LASCIATI A FEBBRAIO – Torniamo allora per un attimo con la mente a febbraio di quest’anno quando, sulla scorta di numerosi solleciti inviati dalla Polizia Provinciale di Latina e dalla Regione Lazio, che chiedono di entrare in possesso dei formulari relativi alle operazioni condotte alla discarica di Penitro, infine, l’11 febbraio il Comune risponde: “Il Consorzio Sviluppo Imprese (ndr presieduto da Giuseppe Cannavale cognato del segretario del circolo Pd Francesco Carta e ancora oggi gestore della discarica dopo ordinanza di proroga del novembre 2013 siglata dall’attuale sindaco Bartolomeo) che negli anni ha gestito la discarica degli inerti di Penitro ha consegnato oggi al Comune la folta documentazione richiesta dalla Polizia Provinciale e dalla stessa Amministrazione comunale, relativa al pregresso funzionamento dell’impianto. Il Comune procederà a trasferire l’incartamento alla Polizia Provinciale per le proprie attività, ribadendo la piena disponibilità a collaborare con gli inquirenti per il completamento dell’istruttoria”.

L'area della discarica di Penitro
L’area della discarica di Penitro

SOLO PAROLE – Peccato che a questa “piena disponibilità”, nei fatti non è stato dato alcun effettivo seguito. E, anzi, nonostante gli ulteriori solleciti avvenuti a luglio e il 13 agosto scorso quando è stata presentata al Comune di Formia, sia a mezzo raccomandata che a mano, un’altra richiesta di consegna dei documenti relativa all’annualità 2013 sempre riguardo alla tipologia di rifiuti abbandonati in discarica, tutt’ora non è dato sapere chi ha conferito, quando ha conferito e cosa ha conferito. Unico dato noto, come lo era a febbraio, i circa 77mila euro (un euro a tonnellata di rifiuti) incassati dalla Regione per la gestione dell’anno 2009.

VERBALE DI CONTESTAZIONE DA 103MILA EURO – Stando a quanto abbiamo avuto modo di verificare, inoltre, allo stato l’unica novità è il verbale di contestazione da 103 mila euro più 516 euro per la mancata consegna dei registri con i dati sui materiali di scarico ricevuto, per fatti del 2009, dal legale rappresentante della società Csi Giuseppe Cannavale e dal sindaco pro tempore di Formia Sandro Bartolomeo. E verso cui l’avvocatura comunale ha presentato ricorso da cui nasce la domanda per quali ragioni il Comune non collabori e preferisca ricevere i verbali di contestazione. E, di più, per quale ragione il sindaco attuale, pur non essendo responsabile per l’anno 2009, non ha ancora fatto nulla visto che la Regione attende i formulari dal giugno del 2014.

QUELLO CHE SI SA – Quel poco che attualmente conosciamo, attraverso la consultazione del database della Camera di Commercio di Latina, è che nel 2013 sono stati conferiti 131mila chili di vetro dalla ditta Fatone di Latina. Ulteriormente nel 2011, vengono conferiti 8mila chili di vetro dalla Cogest di San Nicola La Strada in Provincia di Caserta. E poi 42mila chili di materiali di risulta dalla Schiavo Sabino di Cellole. Inoltre, risultano conferimenti dalla Edil Formia Sas e, ancora, 161mila chili di materiali di risulta da una ditta di Marcianise, la Camebit fratelli Carolla srl, che senza da parte nostra voler addebitare nulla all’azienda, osserviamo è proprio il Comune segnalato nell’articolo della collega Di Mambro.

Tecnici INGV e carabinieri alla discarica di Penitro nell'agosto 2014
Tecnici INGV e carabinieri alla discarica di Penitro nell’agosto 2014

I MATERIALI CONFERITI NON SONO COMPATIBILI CON UN’AREA VERDE – Un’ultima annotazione, infine, va fatta sui materiali conferiti se ci si attiene ai dati del 2011 della Camera di Commercio: alcuni di questi, infatti, non risultano compatibili con gli obiettivi fissati dal piano di gestione che prevede la realizzazione di un’area adibita a verde pubblico all’interno della cava. Infatti, tra i materiali scaricati a Penitro per il 2009 figurano – e parliamo di centinaia o migliaia di tonnellate – estrazioni minerali non metallifere, rifiuti di cave, fanghi del cemento, legno, vetro, miscele bituminose, fanghi di dragaggio, che in alcuni casi contengono metalli o idrocarburi (questi ultimi peraltro segnalati anche nell’indagine INGV). Sostanze potenzialmente inquinanti ed evidentemente non compatibili con la realizzazione di un verde pubblico.

Sandro Bartolomeo e Claudio Marciano
Sandro Bartolomeo e Claudio Marciano

COSA AVEVANO DICHIARATO I POLITICI – Concludendo, sottoponiamo al lettore, quanto aveva dichiarato l’assessore Claudio Marciano nel febbraio scorso, “Su questa vicenda si è generato un approccio catastrofista che certo non ha aiutato la ricerca della verità. Inoltre, il permanere della chiusura produce danni economici rilevanti dal momento che l’impianto garantiva alla città un introito annuo di 200 mila euro. Denaro che, normativa alla mano, andrebbe a finanziare proprio l’imposta sui rifiuti”, e quanto, affermato dal sindaco Sandro Bartolomeo: “La priorità è ora quella di riaprire il sito per completare l’opera di riempimento e bonifica che renderà possibile la riqualificazione dell’area a verde pubblico, così come previsto dal piano regolatore vigente. Un’opportunità potrebbe essere conferire il mandato alla ‘Formia Rifiuti Zero’ che, tra gli obiettivi statutari ha anche la gestione degli impianti. Il terreno in questione è enorme – conclude il primo cittadino -. Una volta completata la bonifica, potrà ospitare la grande area di verde pubblico di cui ha straordinario bisogno la parte orientale della città”.

Attualmente la discarica è chiusa e su di essa pende una richiesta di sequestro avanzata a febbraio all’autorità giudiziaria di Cassino da parte della Polizia Provinciale.

Oggi come, due anni fa, era il 16 novembre 2013, le domande dei cittadini restano le stesse. E questo nonostante i verbali desecretati di Carmine Schiavone che, poi, in realtà, non ebbe modo di chiarire se le sue affermazioni facevano riferimento alla discarica di Penitro o, anche, a quella mai indagata de Gli Archi.