Gaeta calcio, “non fu estorsione”: assolti Belalba e Morabito

Il presidente del Gaeta Calcio Mario Belalba

Non fu estorsione. Queste le conclusioni cui è giunto il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Cassino, Valerio Lanna, al termine del giudizio abbreviato celebrato nei confronti del presidente del Gaeta calcio, Mario Belalba, e del dirigente Francesco Morabito, arrestati il 27 gennaio 2014 dai Carabinieri della Compagnia di Formia con l’accusa di aver preteso da un 42enne dipendente di un istituto di credito di Cassino e procuratore dell’ex giocatore del Gaeta, Vincenzo Manzo, la restituzione di un assegno, per un importo di 8000 euro, firmato ad inizio stagione quale garanzia per la sua militanza nel campionato d’Eccellenza nella squadra gaetana.

Il sostituto procuratore Giammaria, al termine della sua requisitoria, aveva chiesto per Belalba la condanna a tre anni e mezzo di reclusione, per Morabito a due anni e quattro mesi di carcere. I due imputati,  assistiti dagli avvocati Vincenzo Macari, Lino Magliuzzi e Pietro Romeo, hanno di nuovo ribadito di aver richiesto la restituzione dell’importo  dell’assegno dal momento che il giocatore Vincenzo Manzo da alcuni giorni non faceva parte più dell’organico del Gaeta dopo il suo trasferimento nella squadra sarda dell’Arzachena. Belalba ha aggiunto dichiarando di aver preteso la restituzione della differenza tra quanto dovutogli, 2500 euro, e il valore complesso del titolo.


Ha anche sconfessato la presunta vittima dell’estorsione affermando che curava gli interessi non solo di Manzo ma di altri atleti del Gaeta e avrebbe parlato dell’esistenza di un bonifico bancario in cui Manzo avrebbe destinato al suo manager parte dell’importo dell’assegno incassato.

Il Gup Lanna ha assolto entrambi gli imputati dalla imputazione di concorso in estorsione, condannandoli invece unicamente per concorso in esercizio arbitrario delle proprie ragioni, alla pena, sospesa, di mesi due di reclusione. Fra 90 giorni si conosceranno le motivazioni che hanno portato il Gup a questa importanza sentenza di assoluzione.