AGGIORNAMENTO – Ad alta velocità volano con l’auto su un’aiuola spartitraffico, attraversano due carreggiate, abbattono di netto un guardrail e, per finire, finiscono cappottati nel canale.
Tre, tutte straniere di nazionalità rumena e ucraina, due uomini e una donna, le persone finite in ospedale in seguito al pericolosissimo quanto spettacolare incidente avvenuto nella tarda serata di sabato a Fondi, tra la provinciale per Sperlonga e l’ultimo tratto di via Diversivo Acquachiara.
Viaggiavano a bordo di un’Audi station wagon proveniente proprio da via Diversivo quando, intorno alle 22,30, all’altezza dell’intersezione con la Fondi-Sperlonga, l’auto è finita fuori controllo. Lanciata come un missile lungo un rettilineo che non c’era. Da lì, la carambola al cardiopalma terminata nell’acque del canale Pedemontano. Fortuna ha voluto che in quei momenti, su ambedue le carreggiate, non passasse nessun altro, e che l’abitacolo della macchina volata, dopo il ribaltamento, abbia retto senza accartocciarsi.
I tre occupanti sono usciti da soli, la donna per ultima. Presenza, la sua, che inizialmente nemmeno risultava: ai primi soccorritori giunti i due uomini, in stato confusionale e probabilmente sotto l’effetto dell’alcol, avevano detto di essere in auto soli. Tanto che, nell’immediatezza, per scansare l’eventualità di ulteriori persone coinvolte, i vigili del fuoco di Latina hanno dovuto scandagliare a bordo di un gommone sia l’interno dell’Audi semisommersa, che la parte sottostante.
Una volta soccorsi dal personale del 118, i tre effettivi occupanti del mezzo incidentato sono stati trasportati presso l’ospedale di Terracina: nonostante tutto, le loro condizioni non sarebbero preoccupanti.
Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, che per mezzo di un’autogru si sono tra l’altro occupati di tirare fuori dal Pedemontano l’Audi, hanno operato per oltre tre ore gli agenti del Commissariato fondano, i colleghi della polizia stradale di Terracina e gli uomini della protezione civile “Città di Fondi”, coordinati dal presidente Giuseppe D’Ettorre.
