Sperlonga, cozze a ruba nell’area protetta

Chili e chili di cozze razziati da un gruppo di “turisti” in piena area protetta. Alla luce del sole, nell’ora di punta di un weekend estivo. Senza che nessuno sia minimamente intervenuto.

Cozze SperlongaE’ successo sabato a Sperlonga, proprio a due passi dalla Grotta di Tiberio, principale attrazione storica del borgo marinaro. In una zona che è parte integrante del Parco regionale Riviera di Ulisse. La scena descritta dalla Pro Loco di Fondi, che ha pubblicamente denunciato lo scempio dopo avervi casualmente assistito “in trasferta”, ha del grottesco. “Con accento spiccatamente campano la donna che esce dal mare, seguita da un uomo che trascina una enorme sacca piena di cozze, grida a chi è sotto l’ombrellone: ‘Jamm’! site pruont’ a pulì sti ‘ddoje’ cozz’? In realtà si tratta di almeno 25 chilogrammi di cozze di piccola e piccolissima dimensione che l’uomo brandisce come un trofeo”.


Trofeo lasciato a lungo in bella vista, e costituito da mitili a palate arraffati dagli scogli affioranti a pelo d’acqua e dagli stessi reperti archeologici. “Un atto illegale e severamente vietato – hanno ricordato dalla Pro loco fondana – come contemplato dal testo dell’ordinanza n.45/2010 emessa della Capitaneria di Porto di Terracina, recante norme di comportamento e divieti all’interno dell’area marina di Sperlonga in consegna all’Ente Parco. Ma tant’è. I controlli latitano. “Il grave fatto avvenuto non è il primo a verificarsi e chissà se negli anni passati sono stati sanzionati a norma di legge”. Abusi ed inciviltà che non si limitano alle cozze. E piuttosto palesemente, dato che a ridosso della Villa e della Grotta di Tiberio non potrebbero esserci né ombrelloni, né sdraio e canoe, che pure affollano quell’area. Un’oasi protetta solo sulla carta, a conti fatti.