Bagarre sulla gara assegnazione spiagge a Formia, accettata domanda “irregolare”

Bagarre negli uffici del Comune di Formia questa mattina, martedì, in occasione dell’apertura delle buste per l’assegnazione dei lotti di spiagge libere rimaste da assegnare (6 lotti). La controversia é scoppiata tra un richiedente e i membri della commissione aggiudicatrice composta dal dirigente all’urbanistica Sisto Astarita e il funzionario e Rup del procedimento Erasmo Cannavale. Il lotto della discordia è il numero 11, un chioschetto posizionato sul lungomare “Città di Ferrara” a Gianola, sul marciapiede lato monte.

Motivo dello scontro la regolarità delle procedure. Secondo l’associazione sportiva “Paco Beach” di Mario Castellano, infatti, la commissione avrebbe accettato la domanda della società Blu Moon di Vito Tomao, senza che questa fosse in realtà regolare. Alla richiesta scritta infatti, mancava, secondo Castellano, il riferimento del numero del lotto richiesto, parametro senza il quale il regolamento prescrive l’esclusione dalla gara, come previsto al punto 4 dell’articolo 6 del disciplinare di gara. Inoltre alla busta “A” sarebbe mancata la doppia firma del richiedente, perché ce n’era una sola. Ma la commissione avrebbe rivendicato il diritto all’arbitrarietà della decisione stessa convalidando con la meraviglia e l’opposizione di Castellano la domanda di Tomao.


Al posto dei parametri richiesti e mancanti, infatti, sarebbe stato riportato invece proprio il passaggio del regolamento che indicava le modalità di redazione della domanda. Un errore dunque che, come detto, secondo quanto sancito dal regolamento stesso, avrebbe dovuto significare l’esclusione dalla gara perché trattasi di procedura non valida.

A quel punto Castellano ha espresso tutta la sua contrarietà contestando che l’assenza della precisazione del lotto da richiedere, nella domanda, non solo invalidava la domanda stessa, come espressamente indicato nel regolamento di gara, ma la stessa commissione non poteva conoscere il punto di noleggio richiesto da Tomao, non avendolo questi specificato.

Mario Castellano, indignato da quanto accaduto, ha in un primo momento pensato di chiedere l’intervento della Guardia di Finanza, ma ha poi desistito, annunciando immediato ricorso al Tar.