Sicurezza del porto di Gaeta, Sel si rivolge a Sindaco e Capitaneria

Il porto di Gaeta

“Continua l’accanimento della società Rimorchiatori Napoletani verso il comandante Gianluigi Spinosa, licenziato dal servizio e reintegrato il 30 gennaio ma nello stesso giorno sospeso dal servizio per un fatto di cui la società è venuta a conoscenza solo successivamente”. Lo dichiara Ersilia Vitiello, Sinistra Ecologia e Libertà – Circolo di Gaeta.

“Non ci sono parole per commentare la gravità di simili comportamenti da parte della società, nel silenzio assordante dei nostri amministratori. A memoria il comandante in questione, come già sostenuto da SEL nell’interrogazione parlamentare dell’On. Zaratti, è reo solo di aver allertato le istituzioni e l’opinione pubblica sui rischi derivanti dall’applicazione dell’ordinanza n° 75/2014 del comandante del porto di Gaeta. Con tale atto, a differenza del passato, all’art. 4, si autorizza il rimorchiatore di assistenza per la sicurezza della petroliera durante le operazioni di carico/scarico a disimpegnarsi temporaneamente previa comunicazione alla capitaneria, al comandante della petroliera e al capoturno del pontile petroli per le operazioni necessità di effettuare operazioni di ormeggio/disormeggio di altra nave in arrivo o partenza dal porto e per il cambio di equipaggio del rimorchiatore di assistenza.


Tale disposizione è quantomeno criticabile per una serie di motivi. Anzitutto ci domandiamo perché il disimpegno può essere effettuato soltanto in caso di accordo tra 3 persone (il comandante della nave, del rimorchiatore, nonché il capo turno del pontile petroli) su parere favorevole del pilota del porto. Il tutto per via orale senza alcuna traccia di prova scritta. Un servizio di sicurezza non può dipendere dall’accordo o meno di persone che possono avere interessi contrastanti. Il tutto, poi, è in contrasto con l’art. 81 del codice della navigazione che dispone che il comandante del porto provvede per tutto quanto concerne la sicurezza del porto e dei suoi specchi acquei.

Non sarebbe forse più giusto che il disimpegno possa essere autorizzato solo ed esclusivamente dalla Capitaneria previa richiesta dell’interessato? Perché il cambio di equipaggio del rimorchiatore in assistenza non può essere effettuato mediante trasporto a bordo con battello così come avviene per le navi in rada? Oppure sostituire il rimorchiatore in assistenza con altro a disposizione nel porto? Perché in caso di ormeggio/disormeggio di nave in arrivo o in partenza(operazione che può impiegare alcune ore) distogliere il rimorchiatore in assistenza quando in porto ne è presente un altro?

Il Sindaco, quale massimo rappresentante di tutta la cittadinanza, ha il dovere di intervenire chiedendo a gran voce la revoca o la modifica dell’ordinanza in questione affinché tutte le operazioni che avvengono nel porto siano svolte in condizioni di massima sicurezza tanto per l’ecosistema marino e costiero quanto e soprattutto per la popolazione che in caso di incidente non sa cosa fare anche in assenza di un piano di evacuazione esterna. Quanto evidenziato da SEL merita una riflessione attenta sulle responsabilità che coinvolgono a livelli diversi e per le rispettive competenze i vari soggetti istituzionali come il Sindaco e la Capitaneria di Porto”.