Inchieste, il calcio giovanile in provincia di Latina

di Domenico Antonelli e Marco Iannotta

Centinaia di ragazzi, decine di tecnici. E’ l’armata dei settori giovanili della provincia, da Latina a Santi Cosma e Damiano. Juniores Elite e Nazionale, Allievi Elite, Regionali e Fascia B, Giovanissimi Elite, Regionali e Fascia B, senza contare i più piccolini o tutte quelle associazioni sportive iscritte in campionati amatoriali o che non partecipano ad alcun campionato ma offrono soltanto attività sportiva. C’è davvero tanta carne al fuoco, tanto materiale tecnico e umano sul quale poter e dover lavorare per risollevare le sorti del calcio nostrano e del movimento generale nazionale. La crisi ha costretto molte società a chiudere i rubinetti e a smantellare diverse formazioni. Il calcio ora si divide in società che hanno capito che l’investire sul settore giovanile, sul diamante grezzo, rappresenta il futuro e altre società che “sopravvivono”. Che navigano a vista, ma che senza vivaio hanno realmente i giorni contati.


GRANDE settore giovanile random 2Diciamoci la verità. Quante volte, in questi ultimi anni, abbiamo sentito dirigenti, presidenti, allenatori, addetti ai lavori affermare la famosa frase: “Per tornare a vincere bisognerà puntare sul settore giovanile”. Ecco, sono le classiche parole di chi non spenderà realmente mai un euro. Gli esempi che ci arrivano dall’estero dovrebbero essere una garanzia ma da buoni “italiani” alle parole quasi mai seguono i fatti. La mancanza di investimenti concreti sui settori giovanili, sulle strutture (che in molte località restano un sogno), sui tecnici qualificati. Tutto ciò manca. In provincia di Latina ci sono circa venti società sportive, senza contare le categorie esordienti/primi calci/pulcini amatoriali e non, quasi tutte svolgono un ottimo lavoro sui giovani ma potrebbero fare molto di più. I tecnici qualificati, muniti quindi di patentino, scarseggiano. Gli impianti spesso non riescono a soddisfare le richieste delle diverse società e ci si riduce a dare la precedenza alle prime squadre sacrificando così i più piccoli.

LA SITUAZIONE

latina calcioA Latina e nei borghi ci si mantiene in vita sull’onda dell’entusiasmo della Serie B. La società nerazzurra in questo senso fa da traino. Si registrano poche presenze di giovani calciatori dall’hinterland romano, molti di più dalla provincia di Napoli. A sud della provincia risulta un’importante affluenza dalle zone del casertano e ancora del napoletano, come a Gaeta, per esempio, dove la formazione Juniores è in gran parte costruita da validi calciatori ma non del posto. A Formia ci sono voluti anni per trovare un accordo tra il 1905 e il Cassio Club per tirare su un unico settore giovanile. Cresce bene il settore della Nuova Itri, del San Donato Pontino che ha perso la prima squadra ma continua a sfornare qualche buon elemento, del Podgora, e ovviamente del Carso.

empoli calcioSecondo gli addetti ai lavori, la società dalla quale prendere esempio è l’Empoli, forse la migliore in Italia e che proprio grazie ai giovani ha conquistato la Serie A per poi disputare, finora, una stagione fantastica.

A testimonianza del fatto che si potrebbe fare molto di più e che la situazione non è tutta rosa e fiore come vorrebbero farci credere, abbiamo sentito il parere di un esperto, ex commissario tecnico della Nazionale italiana Under 17 e 18, Pasquale Salerno, attualmente osservatore federale e collaboratore dell’Unger 21, che conosce molto bene la zona pontina.

Pasquale Salerno
Pasquale Salerno

I settori giovanili sono campati in aria, non si investe molto e si fa sempre tutto in maniera molto superficiale – spiega Salerno -. A livello locale e nazionale non si investe in allenatori capaci, in figure tecniche che abbiano un patentino, un minimo di professionalità per curare i giovani sin dal loro primo approccio al calcio. C’è bisogno di investire di più ma bisogna farlo spendendo soldi in risorse tecniche, in tecnici qualificati e non figure che si improvvisano tali. Questi sono i problemi reali di tutti i settori giovanili, dalla Serie A alle piccole realtà”.

Pasquale SalernoPasquale Salerno poi si sofferma sulle motivazioni che spingono gli allenatori a non “rischiare” un giovane in prima squadra: “Dopo i tecnici il problema è far crescere i ragazzi e questo si riflette in tutti i settori giovanili. Si parla di poca considerazione dei giovani italiani ma questo succede un po’ ovunque. In Italia facciamo fatica a farli giocare e io per giovane intendo un ragazzo di 16 e 17 anni, perché a 18 è già grande – prosegue Pasquale Salerno -. Un anno ho allenato il Sezze, ho fatto esordire Andrea Milani (attualmente al Latina), aveva 16 anni, titolare e si è fatto tutto il campionato. Se il ragazzo è valido e ha le qualità fisiche deve giocare. Hanno esordito Buffon e Maldini in Serie A a quella età e non vedo perché non possano esordire in Serie D, Eccellenza o Promozione gli altri. Da noi c’è la paura di bruciarli, che ancora non ho capito cosa significhi. Io sono del parere che i giovani si bruciano se non si fanno giocare. Certo forse a livello di esperienza manca qualcosa ma per qualità di apprendimento, fame di vittoria, entusiasmo, sono tutte caratteristiche che fanno il bene dell’allenatore, della società e del ragazzo stesso”.

In conclusione: “Attualmente non vedo nessun giocatore che viene particolarmente messo in mostra. Se c’è qualcosa si manda via subito o è lo stesso ragazzo che preferisce andare via in società dove c’è maggiore considerazione. Abbiamo tantissimi talenti nella provincia, da Latina al confine con la Campania, bisogna essere capaci solo di saperli valorizzare o quanto meno trovare allenatori qualificati che abbiano il coraggio di farlo”.

FENOMENO BORGO CARSO

Borgo Carso, allievi regionali
Borgo Carso, allievi regionali

È un’autentica fucina di talenti. Un vivaio che, annualmente, rifornisce numerosi club professionistici. Il Borgo Carso è ormai diventata una realtà consolidata in tema di settore giovanile. Un club cui molte società professionistiche guardano con particolare attenzione per rinforzare il proprio vivaio. Sotto la guida di Roberto Simonetta – uno che al pallone dà del tu, avendo giocato tanti anni in Serie A ed in cadetteria con le maglie di Genoa, Piacenza, Triestina, Padova e via dicendo – ogni anno puntualmente alcuni baby prodigi lasciano la piccola realtà pontina per raggiungere palcoscenici importanti. È il caso, solo nell’ultimo anno, di Cappa, Cargnelutti, Spirito e Petruccelli, quattro giocatori classe ’99 tutti perfettamente inseriti e titolari nel settore giovanile della Roma. Un altro ’99 ha raggiunto la Juventus: si tratta di Simone Mancini, che vanta già alcune apparizioni con i più grandi, avendo esordito anche nella categoria Allievi.

Sono, questi, solo i casi più eclatanti dei tantissimi giovani nati e formatisi nel Borgo Carso. Numerosi sono quelli che hanno raggiunto il Latina o altri club professionisti.

Tanti giovani calciatori vogliosi di ripetere il percorso del quale si sta rendendo protagonista Michele Somma, che proprio nel corso di questa stagione ha esordito in Serie A con la maglia della Roma. Senza dimenticare Tiberio Velocci, il classe’ 95 in procinto di fare il salto di qualità con il Genoa. La stessa squadra dove si è ormai affermato Mattia Perin.

 

MATTIA PERIN, ELIO DE SILVESTRO E ANDRE DE PAOLA SI RACCONTANO

Siamo davanti a tre tra i giovani più interessanti che la nostra zona ha prodotto, calcisticamente parlando, negli ultimi anni. Mattia Perin, Elio De Silvestro e Andrea De Paola. Strade e destini diversi ma tutti e tre hanno cominciato la loro carriera nei campi di provincia, senza dimenticare i loro colleghi Michele Somma e Tiberio Velocci che si stanno mettendo in mostra con le maglie di Roma e Genoa. Sempre meno giovani vengono utilizzati nelle prime squadre ultimamente, tutto il contrario di quello che succede all’estero dove, dalla massima serie ai campionati minori, si cerca di valorizzare la voglia di spaccare il mondo di un 18enne piuttosto che l’esperienza di un calciatore ormai al termine della carriera. Con Mattia, Elio e Andrea abbiamo voluto analizzare proprio questo aspetto. Fondamentale, oltre al settore commerciale, per far rinascere l’intero movimento nazionale. In Germania ci è voluto qualche anno e sappiamo tutti quali sono stati i risultati ottenuti recentemente.

Mattia Perin
Mattia Perin

Mattia Perin – classe 1992, portiere della Nazionale italiana, attualmente in Serie A con il Genoa. Nato a Latina il 10 novembre è profondamente legato ai colori nerazzurri e alla sua città. Quando può, torna nel capoluogo pontino per incontrare la sua gente, i suoi amici e per tornare al Francioni e tifare per il suo Latina. Portiere longilineo dotato di un’ottima agilità che gli consente di effettuare parate ad alto coefficiente di difficoltà. La reattività e i riflessi sono altre caratteristiche che si aggiungono al suo ampio bagaglio tecnico. Abile anche nel parare i calci di rigore. Caratteristiche che, unite alla sua giovanissima età, lo piazzano tra i migliori portieri d’Italia tanto che molti lo paragonano a Buffon. Di lui sarà sicuramente l’erede. Attualmente ha un valore di mercato che si aggira intorno ai 15 milioni di euro.

Elio De Silvestro
Elio De Silvestro

Elio De Silvestro – classe 1993, cresciuto nell’Urania Calcio nei campi tra Castelforte e Santi Cosma e Damiano agli ordini di mister Pasqualino Del Giudice, centrocampista offensivo tuttofare. Si mette in mostra nella Juventus Primavera e nelle varie Nazionali giovanili dove sforna sempre ottime prestazioni. Dai colori bianconeri inizia poi la sua “gavetta” con Pro Vercelli, Reggiana, Carpi e da pochi giorni Virtus Lanciano sempre in Serie B. Corsa, tecnica e duttilità, queste le caratteristiche principali di De Silvestro, rappresentato dal procuratore Manuel Montipò e che attualmente ha un valore sul mercato di circa 300 mila euro.

Andrea De Paola
Andrea De Paola

Andrea De Paola – classe 1990, difensore ora in forza al Minturno (Eccellenza). Inizia la sua carriera proprio al Minturno poi passa al Cassio Club (Formia), Cisco Roma, Juventus Primavera dove in qualche partita indossa anche la fascia da capitano. Vince tutto quello che c’è da vincere con i bianconeri poi Viareggio, Carpi, Ischia e Carrarese tra Serie B e Lega Pro. Una carriera di grandi numeri che è stata fortemente condizionata da ben tre operazioni alle ginocchia che hanno rallentato il percorso di crescita di Andrea, considerato uno dei migliori prospetti difensivi a livello nazionale, e che ha deciso di ricominciare dal “Caracciolo Carafa”.

Dove avete iniziato a tirare i primi calci al pallone?

Perin: “Ho iniziato a prendere confidenza con il pallone nella scuola calcio del Nuovo Latina, con la quale ho giocato fino ai Giovanissimi Provinciali, dove abbiamo vinto il campionato. Non dimenticherò mai quegli anni”.
De Silvestro: “L’Urania è stato il mio primo contatto con il mondo del calcio. Non dimenticherò mai quei giorni con mister Del Giudice. Le prime difficoltà, gol, allenamenti, sono forse i momenti più belli”.
De Paola: “E’ iniziato tutto a Minturno con le squadre giovanili. I primi calci al pallone, i primi allenamenti, i primi compagni di squadra. Insomma, l’amore verso questo sport è nato a Minturno”.

Qual è stato il percorso che vi ha portato poi a calcare i campi del professionismo?

Mattia Perin
Mattia Perin

Perin: “Ho fatto tanti provini, finchè quello giusto non mi ha portato a Pistoia. Con la Pistoiese ho giocato nei Giovanissimi Nazionali e negli Allievi Nazionali. Poi è arrivata la chiamata del Genoa, ed in rossoblù sono partito dai Giovanissini Nazionali, anche se da subito ho iniziato ad allenarmi con la Primavera, nonostante fossi notevolmente sotto età. Ho continuato a bruciare le tappe e ben presto sono entrato in prima squadra, con la quale ho fatto l’esordio in Serie A il 22 maggio 2011, a 18 anni, nella partita Genoa-Cesena, gara valida per l’ultima giornata di campionato e conclusasi con il risultato di 3-2”.
De Silvestro: “Dopo l’Urania ho partecipato a dei provini per la Roma. Avevo quasi chiuso, mentre aspettavo di firmare per i giallorossi è arrivata la Juve. Partecipai a uno stage a Priverno e quando ho saputo che mi avevano scelto non ho saputo dire di no alla Juventus”.
De Paola: “In questo non senso non credo ci sia un percorso ben definito. Io penso il lavoro sul campo, i tanti sacrifici, l’impegno massimo durante gli allenamenti, facciano il calciatore. Se non dai il massimo non ci arrivi, è tutto inutile. Ringrazierò sempre mister Maddaloni (tecnico della Primavera della Juventus) per quello che mi ha insegnato sia dentro che fuori dal campo”.

Si parla tanto di settore giovanile, di società che devono investire sui giovani anche come rinascita generale del calcio italiano, ma tutto ciò avviene veramente?

Perin: “Rispetto ad altri Stati siamo ancora indietro. E’ una questione di mentalità. Io, però, ho la fortuna di giocare in un club che crede molto nei giovani ed è proprio grazie al Genoa se, a 22 anni, posso già vantare esperienze come portiere titolare in Serie A ed un posto tra i 23 convocati in nazionale per i Mondiali”.

Elio De SIlvestro
Elio De SIlvestro

De Silvestro: “In Italia c’è una mentalità retrograda da questo punto di vista. All’estero i pari età sono già professionisti, qui da noi si considera giovane il ragazzo di 23-24 anni, invece in Europa a 17 anni sei già titolare in Champions. Il calciatore lo devi lanciare presto per capire se è in grado di sopportare la pressione, se uno è forte si vede subito, in Italia si aspetta troppo e si ha troppa paura di rischiare”.
De Paola: “Assolutamente no. Secondo me, rispetto ai paesi esteri, siamo molto più indietro. Di giovani in Italia ce ne sono ma hanno poche opportunità di mettersi in mostra. Dalla serie A ai campionati minori. Quelli pronti potrebbero giocare sin da subito, ma non c’è il coraggio di rischiare. Invece all’estero rischiano di più”.

Perché in Italia è così difficile fidarsi calcisticamente di un 17enne mentre in Europa è come se ci fosse un obbligo morale non scritto nel far esordire un ragazzo della “cantera” o della “squadra u21”?

Perin: “Molti club credono nei giovani, tanti altri no. E’ sempre un discorso di mentalità. Spesso a non credere nei giovani, in Italia, sono i cosiddetti top club, che preferiscono fidarsi dell’esperienza di qualche campione piuttosto che lanciare un giovane”.
De Silvestro: “Per tanti motivi, dalla mentalità agli stessi allenatori che scelgono di affidarsi all’esperienza per rischiare di meno. Anche perché perdendo il posto nello spazio di due o tre partite sbagliate, non si possono permettere di aspettare un giovane, se sei il Pogba della situazione è diverso. Da noi si pensa solo ed esclusivamente al presente e non al progetto”.
De Paola: “Non saprei, forse perché in Italia si pensa più al risultato finale, a portare a casa i tre punti, ad avere tutto e subito. Si pensa poco al futuro, al far crescere un giovane che potrebbe fruttare poi un guadagno”.

A partire dalle serie minori, come Promozione ed Eccellenza, il settore giovanile è davvero il futuro di ogni società?

– Perin: “Assolutamente sì. Il ct della nazionale Antonio Conte quando è venuto a visitare il Genoa ha fatto i complimenti alla società per l’ottimo settore giovanile. Dal vivaio rossoblù, oltre a me, sono usciti giocatori come El Shaarawy, Sturaro e tanti altri. In un momento come questo chi investe nei giovani fa la propria fortuna. Oltre al bene del giocatore”.
De Silvestro: “Di questi tempi sì perché non ci sono più tanti soldi come 10-15 anni fa. Chi investe sui giocatori che ha nel proprio vivaio farà fortuna nel futuro e farà il bene del calciatore”.
De Paola: “Certo che sì. Sono convinto che sia il punto di partenza di tutto. Le piccole società devono puntare sulle squadre giovanili per avere sempre un ricambio continuo. Altrimenti con la crisi, la mancanza di strutture, le società sportive sono destinate a sparire o quanto meno a ridimensionare le loro ambizioni”.

FORMAZIONI GIOVANILI IN PROVINCIA

Juniores Elite – Girone B
Gaeta-Borgo Podgora

Juniores Nazionale – Girone I
Fondi, Aprilia, Terracina

Allievi Elite – Girone B
San Donato Pontino

Allievi Regionali – Girone B
Cassio Club, Nuova Itri, Pro Cisterna, Minturno, Aprilia, Fondi, Sezze, Sermoneta, SS. Pietro e Paolo, Santi Cosma e Damiano

Allievi Elite Fascia B – Girone A
Aprilia

Giovanissimi Elite – Girone B
San Donato Pontino

Giovanissimi Regionali – Girone D
Aprilia, Don Bosco Gaeta, Sezze, Sermoneta, Minturno, Pontinia, Pro Cisterna, Borgo Podgora

Giovanissimi Elite Fascia B – Girone B
Aprilia, Sezze