Fondi, due fucilate contro il portone

Ha tutti gli aspetti di una vera e propria intimidazione, quanto avvenuto a Fondi nella notte tra martedì e mercoledì: una casa è stata presa a fucilate. Un misterioso episodio registratosi quando erano circa le 2 alla periferia della città, nella popolosa frazione di San Magno. Nel mirino, la porta d’ingresso di un villino affacciato su via Valle Vigna, zona isolata a non molta distanza dal monastero: la vetrata è andata in frantumi, danneggiati alcuni infissi e la parte interna retrostante l’entrata.

L’abitazione di una famiglia normalissima, fatta di “gran lavoratori”, come spiega chi li conosce. Lui impegnato nel campo dell’edilizia nella Capitale, lei casalinga; due figli grandi. Gente incensurata, che non ha mai dato problemi a nessuno, benvoluta, stimata. E che, ascoltata informalmente dagli investigatori, ha confermato di non aver mai ricevuto minacce o avuto questioni in sospeso con qualcuno. Un atto all’apparenza inspiegabile, dunque, con indagini per ora a 360 gradi, portate avanti dal Commissariato di largo Evangelista.


L’allarme è stato lanciato da una vicina, spaventata dall’aver sentito, nitidamente, due spari, seguiti subito dopo dal rumore di uno scooter che si allontanava. Sul posto si sono quindi portati gli agenti della polizia giudiziaria diretti dal vicequestore Massimo Mazio, tornati alla luce del giorno assieme agli uomini della scientifica. Nel corso dei rilievi non è stato rinvenuto alcun bossolo, solamente diversi pallini di un calibro imprecisato, tra il 10 e il 12. Lo stesso comunemente utilizzato per le cartucce dei fucili da caccia: secondo i primi riscontri, l’arma utilizzata per l’atto intimidatorio è infatti proprio di quel tipo.