“Cosa dovremo aspettarci dalla ‘furia ambientalista’ (peraltro, a corrente alternata) della Giunta De Meo? Una gara d’appalto cucita a misura di un qualche importante gruppo industriale nazionale?”.
Il consigliere comunale d’opposizione Bruno Fiore torna sulla prossima esternalizzazione della gestione dell’illuminazione pubblica e degli impianti semaforici presenti e futuri sul territorio di Fondi. E lo fa tirando in ballo il Gruppo Gemmo, leader nel settore dell’impiantistica elettrica.
Quasi cent’anni di storia ed una vocazione all’internazionalizzazione che l’ha portato ad aprire sedi un po’ dappertutto, dall’Argentina all’Armenia, dalla Nigeria alla Turchia, il Gruppo Gemmo nel suo campo è un colosso: nel 2012 ha raggiunto un giro d’affari di circa 246 milioni di euro, disponendo di un portafoglio commesse pari a 1.569 milioni di euro e dando lavoro a 1500 persone.
“La nostra società offre, a fronte di una gestione pluriennale, un investimento nei sistemi della pubblica illuminazione, trasformandoli dalle tradizionali lampadine ai led, e offrendo così ai municipi un notevole risparmio energetico e di emissioni”, spiega tra le altre cose Mauro Gemmo, presidente di Gemmo Holding, nel corso di un’intervista dello scorso settembre a ‘Il Sole 24 Ore’, incentrata sulla prossima espansione della società per azioni veneta in Serbia, e su quella, in progetto, in Repubblica Ceca e Brasile.
Non c’è dunque da stupirsi se anche giocando in casa, la spa vicentina Gemmo confermi la propria leadership. Scrive il giornalista Renzo Mazzaro nel libro ‘I padroni del Veneto’: “Nel mercato delle opere pubbliche venete si incontrano ad ogni piè sospinto lo studio di progettazione Altieri, la Mantovani Costruzioni e la Gemmo Impianti. ‘E’ un giro stretto’ che funziona a tenaglia e fa man bassa di lavori pubblici, garantendosi gli appalti perfino quando presenta offerte meno vantaggiose dei concorrenti. Questa rete è talmente fitta e potente che chi è fuori rischia di non lavorare più, perché gli appalti hanno scadenze fino a 9 anni, rinnovabili per altri 9”.
Visti i presupposti, non ci sarebbe da stupirsi nemmeno a ritrovarsela nella Piana di Fondi. Tanto più che, da quelle parti, la multinazionale veneta già opera.
“Nel confinante Comune di Terracina un identico appalto è stato esperito ed è entrato in vigore circa un anno fa. La società che si aggiudicò l’appalto di 11.040.000 euro per la gestione della pubblica illuminazione ed impianti semaforici per dodici anni fu la Gemmo Spa”, dice Bruno Fiore. “Partiamo da Terracina perché i numeri della gara d’appalto sono sostanzialmente identici a quelli del nostro Comune: numeri di punti luce da trasformare a led, impianti semaforici, investimento iniziale, costi sostenuti dall’amministrazione per energia elettrica e manutenzione”.
Un bando di gara ed un capitolato d’appalto, quelli del Comune del sindaco Procaccini, che per Fiore potrebbero essere ripresi ampiamente nella vicina Fondi, “prefigurando magari l’aggiudicazione alla stessa società”.
Un eventuale affidamento che, nel caso, per l’esponente del Pd sarebbe in qualche modo fuori luogo, “considerato che la Gemmo non ha dato prova di efficienza in quel di Terracina perché, secondo quanto previsto dal capitolato d’appalto, la stessa avrebbe dovuto, entro dodici mesi, consegnare tutti gli impianti con gli adeguamenti tecnologici e funzionali proposti in sede di offerta, cosa che, a quanto ci risulta, non sarebbe avvenuta”.
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