GAETA, LA CONFCOMMERCIO LATINA SCRIVE AL PREFETTO PER DENUNCIARE VIOLENZE ALL'ARENAUTA

"Il logo di Confcommercio Latina"
“Il logo di Confcommercio Latina”

La Confcommercio di Latina torna all’attacco sulla spiaggia dell’Arenauta a Gaeta. Questa volta lo fa indirizzando una propria nota ufficiale al Prefetto di Latina Antonio D’Acunto, al sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano, al dirigente della polizia provinciale Pasquale Fusco, al comandante della Capitaneria di Porto di Gaeta Cosimo Nicastro, al comandante dei carabinieri di Gaeta Daniele Puppin, al vicequestore della polizia di Gaeta Marta De Bellis e al maggiore della Guardia di Finanza di Formia Luca Brioschi.

La nuova urgente comunicazione, infatti, arriva solo a pochi giorni di distanza da un analogo esposto, sempre relativo all’Areanauta, nel quale si denunciavano i reiterati abusi del fenomeno dell’accampamento con tende e installazioni abusive sul controverso litorale gaetano. Ora ad alzare il livello di allarme nell’organismo di rappresentanza provinciale dei pubblici esercizi è un altro consolidato fenomeno che sulla spiaggia si ripete da anni e che è oggetto di furiose polemiche, la pratica del naturismo.


E a catalizzare l’attenzione, funzionando da innesco rispetto alla segnalazione, è il recente fatto di cronaca che ha visto un naturista in atteggiamenti osceni aggredire con morsi e con una testata il presidente dell’associazione naturista Unicampania Francesco De Gennaro che lo richiamava all’ordine. Una violenza che gli è costata 12 giorni di prognosi. E nella segnalazione, lo scrivente, il presidente della sezione confederata di Latina Italo di Cocco, nel rivendicare reiterate segnalazioni, senza che nulla sia accaduto, rispetto alla non meglio regolamentata pratica del nudismo su quella spiaggia, ora sollecita al tempestivo intervento le forze dell’ordine e gli organismi competenti.

Rilanciando peraltro analoghi fatti di cronaca accaduti sul medesimo litorale negli anni passati, e facendo riferimento anche ad un accoltellamento, tutto a seguito di “aggressioni con coltelli durante risse e party notturni. Solo interventi di facciata – prosegue Di Cocco – a seguito dei quali non si è affrontato il problema in maniera risolutiva per tutelare l’incolumità dei fruitori della spiaggia e comunque da effettuare prima che accada qualcosa di irreparabile”. Un affondo corredato da una lunga serie di contestazione dal profilo fuorilegge: dalla pericolosità della spiaggia a causa di falesie a rischio crolli, fino all’assenza di servizi igienici.