RAPINA ALLA GIOIELLERIA KIBO DI FONDI

AGGIORNAMENTO – Sono entrati a volto scoperto, senza alcuna preoccupazione di essere riconosciuti. Hanno trovato il titolare dell’oreficeria, Egidio Rotunno, che si trovava solo all’interno del negozio, intento a sistemare il contenuto della cassaforte e, con fare tanto minaccioso e un marcato accento campano gli hanno intimato di consegnare loro tutto quanto era depositato nel forziere.

Al coraggioso tentativo del Rotunno di opporsi al brutale tentativo dei due di appropriarsi dei gioielli conservati nella cassaforte aperta, i manigoldi hanno caricato di botte il poveretto e, dopo aver arraffato tutto quanto potevano prendere dal contenitore blindato, lo hanno lasciato sanguinante a terra e si sono dileguati a piedi nei vicoli del centro storico di Fondi.


Questa la cronaca della violenta rapina perpetrata alle 17,00 di sabato, ai danni dell’esercizio commerciale “Kibo”, attivata, in una traversa di corso Appio Claudio a Fondi verso la fine degli anni Settanta dai fratelli Mario ed Egidio Rotunno, dopo un lungo periodo di lavoro all’estero, in Sudafrica dove i due avevano raggranellato, a prezzo di duri sacrifici, qualche risparmio per avviare l’attività specializzata nel presentare all’utenza soprattutto gioielli “etnici”.

Da qualche anno, per raggiunti limiti di pensionabilità, Mario si era ritirato, lasciando al fratello Egidio, legatosi coniugalmente con una cittadina dell’allora Unione Sovietica, la continuazione della gestione dell’esercizio commerciale dove la garbata accoglienza era la regola primaria che contraddistingueva il servizio offerto agli avventori. Purtroppo, sabato pomeriggio, per il sempre solare Egidio Rotunno due violenti energumeni sono giunti a rovinargli la giornata, sia con il danno economico, ancora da quantificare, perché il poveretto è stato portato d’urgenza al Pronto Soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Fondi, sia per le conseguenze dell’aggressione che, in base alla prime notizie giunte dal nosocomio di via San Magno, gli avrebbero procurato la frattura del setto nasale.

Sul gravissimo episodio, che ha sollevato profonda indignazione in tutta la città, stanno attivamente indagando i Carabinieri della locale stazione, guidati dal luogotenente Emilio Mauriello e coordinati dal ten. Palmina La Vecchia, vicecomandante della compagnia di Gaeta, al momento responsabile facente funzione del comando compagnia, essendo il capitano Daniele Puppin in licenza perché appena convolato a nozze.