TERRACINA, PARTITA CON IL MONTEROTONDO A PORTE CHIUSE, PARLA IL SINDACO

35-calcioAGGIORNAMENTO – Terracina – Monterotondo si giocherà a porte chiuse. “Che senso ha mettere in piedi una società sportiva, coinvolgere una cittadina e ritrovarsi nel giorno della festa con lo stadio chiuso?” Per ore se l’è chiesto il presidente Attilio Saturno e chissà per quanto tempo continuerà a porsi un interrogativo che va oltre la semplice sfida del campo. Erano pronte coreografie, striscioni e grazie al tam tam sui social network si era riacceso l’entusiasmo di un tempo. Il motivo delle porte chiuse? Sembra che sia arrivata una lettera minatoria al presidente del Monterotondo. Naturalmente una lettera anonima. Altri pericoli non sembravano esserci: il «Mario Colavolpe» ha il settore ospiti inagibile da tempo, quindi possibilità di scontri pari a zero. Dettagli secondo il dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno che ha giudicato partita a rischio la sfida tra la prima e la seconda del campionato d’Eccellenza laziale. Successivamente è spettato alla Prefettura di Latina disporre le porte chiuse. Gli spettatori che hanno già acquistato il biglietto possono utilizzarlo per la prossima partita in casa, il 5 maggio contro il Borgo Podgora. La società diramerà una nota ufficiale commentando la decisione lunedì prossimo.

L’INTERVENTO DEL SINDACO


“L’Osservatorio Nazionale per la prevenzione sulle Manifestazione Sportive (organo di consulenza tecnico-amministrativa istituito presso il Ministero dell’Interno italiano per l’attuazione delle disposizioni e delle misure organizzative e di prevenzione e contrasto della violenza in occasione di eventi sportivi), ha comunicato che l’atteso incontro di calcio valevole per il campionato di Eccellenza, girone B, tra Terracina e Monterotondo, previsto domani allo stadio Mario Colavolpe, si giocherà a porte chiuse.

Ovvero, senza che sia data la possibilità agli sportivi e tifosi del Terracina calcio di poter sostenere la propria squadra in un momento fondamentale per la vittoria finale del torneo.

Comprendo lo sconcerto e l’amarezza che è la mia e di centinaia di tifosi che già avevano acquistato il tagliando d’ingresso.
Purtroppo il provvedimento di far disputare la gara senza pubblico è stato emesso ed è impossibile che lo stesso organo possa tornare indietro nella sua decisione.

Per questo nonostante l’amarezza e la delusione mi appello alla lucidità e alla responsabilità di tutti coloro che amano Terracina e il Terracina Calcio, e spero che le eventuali e legittime manifestazioni di protesta non degenerino in atti di violenza, perché a rimetterci sarebbe la Città e la sua gloriosa società di calcio.

Non diamo ragione a chi non ci considera all’altezza di poter assistere a uno spettacolo sportivo in maniera normale e tranquilla.

Non è il momento della rabbia ma della dimostrazione dell’amore per Terracina e la sua squadra di calcio più rappresentativa: un momento che impone di avere il “cuore caldo e la testa fresca”.

Mi auguro che sia proprio così, perché diversamente ci perderemmo tutti”.