ELEZIONI, ACQUALATINA SCENDE IN CAMPO. LA DENUNCIA DEL COMITATO

lotta contro acqualatinaNello scorrere le liste dei candidati al parlamento abbiamo potuto accertare la presenza di tre personaggi che a vario titolo sono riconducibili ad Acqualatina e cioè Claudio Fazzone (Pdl), Mignano Giacomo (FdI), Maria Rosaria Rossi (Pdl).

Il senatore di Fondi è diventato nel 2003 consigliere di amministrazione di Acqualatina, in quota Forza Italia, riuscendo a portare a casa uno stipendio da 47mila euro. Incarico che ha conservato nel 2004 e nel 2005, ma non nel 2006 quando ne è diventato addirittura presidente, passando dai 47mila euro di semplice consigliere ai 100mila euro che il nuovo incarico gli ha garantito, stipendio che poi negli anni si è dovuto tagliare perché la legge nel frattempo ha imposto una riduzione dei compensi dei membri del cda di aziende partecipate, ma non solo. Infatti la legge gli ha imposto di abbandonare l’incarico di presidente, cosa che ha fatto nel luglio del 2010, per non perdere il posto al senato, ma ha voluto conservare un suo personale ricordo proponendo, alla presidenza di Acqualatina, il suo avvocato di fiducia, l’attuale presidente Giuseppe Addessi di Fondi. Comunque nel periodo in cui a vario titolo è stato in Acqualatina (2003-2010) è riuscito a portare a casa la bella cifra di 462mila647 euro.


Nell’ottobre del 2012 viene cooptato nel consiglio di amministrazione l’avvocato Giacomo Mignano, nomina che gli garantirà nei prossimi anni uno stipendio da oltre 26mila euro. Un personaggio in cui il centrodestra che governa la provincia di Latina ha sicuramente piena fiducia, visto che ci risulta essere stato eletto, nell’agosto del 2011, presidente della “Latina Ambiente”, la tanto chiacchierata società mista che si occupa dell’espletamento dei Servizi di Igiene Urbana e complementari su tutto il territorio del Comune di Latina (socio di maggioranza) e da qualche tempo anche nella nostra città, dove attualmente opera in deroga in attesa di un nuovo gestore. Un incarico che gli garantisce uno stipendio di oltre 15mila euro, ma che non gli impedisce di concorrere alle elezioni parlamentari nelle file del neonato partito “Fratelli d’Italia” del duo Meloni-La Russa.

Veniamo all’ultima del terzetto, la signora Maria Rosaria Rossi, che non solo è stata già deputata Pdl nella scorsa legislatura e raccontano, le cronache parlamentari, assistente personale dell’ex premiere Silvio Berlusconi, ma è anche sposata con Antonio Persici, titolare di una società di riscossione, la Euro Service group, società della quale, lo  scopriamo consultando il sito della società medesima, è stata anche Direttore Operativo, incarico che non sappiamo se poi ha conservato entrando in politica.

La Euro Service group si occupa da anni del recupero crediti per conto di Acqualatina spa, cosa che hanno imparato a loro spese i tanti cittadini che hanno avuto a che fare con la società di Piedimonte Matese (CE).

D’altronde a lamentarsi delle modalità con cui viene effettuato tale servizio è lo stesso OTUC, organismo di tutela dei consumatori dell’ATO4, nato in teoria per tutelare i cittadini, ma che di fatto ha dato spesso mano libera al gestore.

Infatti in un comunicato datato 9 dicembre 2012, il presidente dell’OTUC, Antonio Villano, scrive: “In effetti, con modalità del tutto arbitrarie, da parte della Vs società non vi è il rispetto dei termini previsti dalla Carta dei servizi, tanto più che assistiamo a telefonate con toni non conciliativi da parte di società incaricate (Euro service) anche solo dopo pochi giorni di ritardo dalla scadenza della fattura. Appare doveroso, dunque, domandarsi preliminarmente il motivo per cui ciò stia accadendo nuovamente e soprattutto se e quale potrà essere l’entità di tali costi aggiuntivi posti a carico degli utenti” e conclude “L’Otuc prosegue diffidando Acqualatina dal “proseguire con tale modalità e di applicare quanto previsto e stabilito dalla Carta dei Servizi, senza prevedere costi aggiuntivi per gli utenti”. Non sappiamo come sia andata a finire, ma siamo sicuri che i cittadini sono ancora furibondi.

Nemmeno sul fronte regionale possiamo dormire sonni tranquilli. Infatti alle prossime elezioni regionali, nella lista dei candidati del Pdl per la provincia di Latina, concorrerà Giuseppe Simeone (detto Pino), già capo di gabinetto del presidente della provincia Armando Cuani e consigliere comunale a Formia (poi presidente del consiglio), ma non solo. Infatti è stato consigliere di amministrazione di Acqualatina fino all’aprile del 2012, quando si è dovuto dimettere ed è diventato presidente del consiglio comunale di Formia. Peccato che nel frattempo nonostante la chiara doppia incompatibilità, in quanto da un lato dirigente dell’ente che deve svolgere compiti di vigilanza su Acqualatina e dall’altro consigliere di un comune, quello di Formia, che ha il compito di indirizzo sul servizio idrico, è riuscito a portare a casa 345mila euro.

Altro nome eccellente che ha deciso di candidarsi alle prossime regionali è Gerardo Stefanelli, uomo di spicco dell’UDC provinciale guidato da Michele Forte, e anche lui, come i precedenti personaggi, con un passato in Acqualatina. Infatti ha ricoperto, dal 2006 al 2008, l’incarico di consigliere di amministrazione della società italo-francese, che gli ha garantito la possibilità di intascare un bel gruzzoletto (un totale di oltre 110mila euro).

Non poteva mancare il presidente della provincia di Latina, Armando Cusani, santo protettore di Acqualatina, che ha battezzato la sua nuova creatura politica con il nome di “Movimento cittadini lavoratori”, che vedrà concorrere alle prossime elezioni regionali l’assessore provinciale allo sviluppo Economico Silvio D’Arco, con delega alla tutela dei consumatori, da sempre silente anche lui nei confronti di Acqualatina.

E’ necessario sbarrare il passo a quanti hanno legato le loro fortune politiche, e non solo, ad Acqualatina, perché è chiaro che se questi personaggi verranno eletti, non potranno che confermare il loro appoggio all’attuale gestore del servizio idrico, dando un duro colpo ai tanti cittadini che credono ancora che l’acqua pubblica è un diritto fondamentale, senza ma e senza se.