***video***POLIZZE ASSICURATIVE FALSE, 17 ARRESTI PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE IN CAMPANIA. ERANO ATTIVI ANCHE IN LAZIO

La Procura della Repubblica di S. Maria Capua Vetere, Procuratore della Repubblica Aggiunto Luigi Gay, ha disposto in data odierna  l’esecuzione di una ordinanza del G.I.P. sede  applicativa della misura cautelare della custodia in carcere e degli arresti domiciliari  nei confronti di vari soggetti  responsabili a vario titolo dei reati di associazione a delinquere (art. 416 c.p.), truffa  (art. 640 c.p.) e falsità in scrittura privata.


Gli indagati a cui, allo stato, sono state applicate le misure cautelari  sono:

1)BRUNO Vincenzo, nato nel ’69 e residente a Caserta – custodia  in carcere;

2)MARTONE Alfonso, nato  nel ’61 e residente a Caserta –custodia in carcere;

3)TARALLO Ottavio,  nato nel ’60 e residente a Caserta  –custodia in carcere;

4)RINALDI Giuseppe, nato nel ’66 e residente a Caserta-custodia in carcere;

5)MARINIELLO Vincenzo, nato nel ’73 e residente ad Acerra – custodia in carcere;

6) CATENA Dionigi, nato nel ’89 e residente a Villa Literno -custodia in carcere;

7)FRANZOSO Stefano, nato inel ’55 e residente ad Orta di Atella – custodia in carcere;

8)NAPOLANO Giuseppe, nato nel ’63 e residente a Giugliano in Campania -custodia in carcere;

9) IULIANO Diletta, nata nel ’62 e domiciliata a Castel Volturno -arresti domiciliari;

10)DI TELLA Nicola nato nel ‘971 e residente a Casaluce – arresti domiciliari

11)GOLINO Eugenio nato nel ’85 e residente a Caserta – arresti domiciliari;

12)CATALANO Francesco  nato nel ’71 e residente a Trentola Ducenta – arresti domiciliari;

13)DEL PRETE Gaetano, nato nel ’80 e residente a Giugliano in Campania -arresti domiciliari;

14)SPORTIELLO Luigi, nato nel ’65 e residente a Giugliano in Campania -arresti domiciliari;

15)ULLO Nicola nato nel ’75 e residente ad Angri – arresti domiciliari;

16)D’AVINO Maurizio nato nel ‘974 e residente a Benevento -arresti domiciliari;

17)CESARANO Jessica nata  nel ’91 e residente a Casola di Napoli – arresti domiciliari;

Le  indagini, condotte dalla Compagnia dei Carabinieri di Sessa Aurunca, su delega e coordinate dalla speciale Sezione reati economici, societari e finanziari di questa Procura della Repubblica, hanno consentito di far luce su di un articolato e ben organizzato sodalizio criminale, con centro decisionale ed operativo nella città di Caserta ed attivo, oltre che nella intera provincia di Terra di lavoro, nella provincia di Napoli ed  in alcune zone delle limitrofe regioni Lazio e Puglia, dedito alla contraffazione e commercializzazione su larga scala di polizze assicurative per responsabilità civile automobilistica di tipo temporanea, cosiddette “cinque giorni”, riferibili a  primarie compagnie del settore.

Attraverso una mirata attività di  intercettazione di conversazioni telefoniche – i cui esiti, adeguatamente riscontrati con operazioni sul territorio, si sono rivelati decisivi per la ricostruzione dei fatti- si è accertato il peculiare modus operandi della organizzazione, esattamente ricalcato su di una lecita attività di brokeraggio assicurativo e capace di  creare, nella gestione delle  attività criminose, una situazione di perfetta apparente legalità, tale da indurre in inganno sia gli operatori del settore,  che nel corso del tempo sono entrati in contatto con essa  instaurando rapporti di collaborazione commerciale, sia di sovente le stesse  forze di polizia chiamate ad operare controlli sulla genuinità delle polizze.

Si è accertato, in particolare, che successivamente alla materiale contraffazione delle polizze,  operata direttamente dalla organizzazione, essa  ne curava la immissione sul mercato  attraverso propri membri che si presentavano  agli operatori  economici, principalmente titolari di auto rivendite  interessati alla commercializzazione al minuto delle stesse,  quali agenti di una  società di brokeraggio di primario  livello nazionale, Broker Italia, in realtà inesistente, proponendo la instaurazione di una collaborazione commerciale.  Acquisita la  disponibilità dei rivenditori, ai quali veniva fatto sottoscrivere un vero e proprio contratto di subagenzia  con Broker Italia,  agli stessi venivano ceduti   i modelli cartacei delle polizze in bianco contraffate, da compilarsi poi, all’atto della stipula del contratto con il cliente finale, meccanicamente mediante collegamento telematico a siti internet,  apparentemente riferibili alla compagnia assicurativa formale titolare della polizza, ma in realtà creati e gestiti, con l’ausilio di tecnici specializzati, dalla stessa organizzazione. Sulle polizze emesse veniva  infine riportato un  numero verde, collegato ad un call center attraverso il quale  un  componente  della organizzazione, presentandosi quale “Valeria di Broker Italia”,  forniva ampie rassicurazioni a quanti, privati cittadini assicurati o appartenenti a forze dell’ordine impegnati in controlli sul territorio, nutrissero dubbi  sulla genuinità delle polizze o chiedessero semplicemente spiegazioni sulla operatività della copertura assicurativa.

Si stima, con approssimazione per difetto, che nel solo arco temporale monitorato, di poco superiore ai  quattro  mesi,  con le modalità prima descritte la associazione abbia immesso sul mercato oltre 20.000 polizze contraffatte, riferibili principalmente alle compagnie Direct Line, Ina Assitalia,  Generali Assicurazioni, Sara Assicurazioni, Milano Assicurazioni, Fondiaria Sai,  Unipol ed UGF, conseguendo profitti, nel solo periodo considerato, superiori ad  800.000 euro.

Significativa del volume di affari  concretamente realizzato dalla associazione  e della redditività delle attività è, oltre il dato numerico di cui sopra, la circostanza che nel periodo di indagine  i vertici della associazione siano stati  destinatari vere e proprie richieste estorsive  da parte di altro gruppo criminale, legato alla criminalità organizzata dell’agro aversano, formalizzate dapprima  attraverso la richiesta di versamento di una somma periodica pari a 5.000 euro mensili e poi attraverso la richiesta di cessione del Know how del meccanismo truffaldino.

Nel corso delle indagini, all’esito delle  attività di riscontro alle conversazioni telefoniche captate, sono state rinvenuti e sottoposti a sequestro oltre 3.500 polizze contraffatte e, all’interno dei locali utilizzati dalla associazione come stamperia, materiali e macchinari necessari alla stampa delle polizze contraffatte.