”LAZIO TERRA DI SAPORI”, PRONTI I MENU DEI PRODOTTI TIPICI DELLE PROVINCE

Non servirà spostarsi in lungo e in largo per la Regione Lazio per gustare le tipicità e le tradizioni culinarie delle cinque province protagoniste a Fondi di “Lazio Terra di Sapori”. Basterà recarsi dalle ore 19 a Palazzo Caetani, uno degli edifici storici meglio restaurati del centro Italia, per assaporare i prodotti tipici di queste terre, riuniti a Fondi nella kermesse enogastronomica patrocinata dalla XXII Comunità Montana. Lo chef Massimiliano Sepe, dopo l’esperienza su Canale 5 con “Benvenuti a Tavola” è al lavoro da giorni per proporre piatti unici con i frutti della terra che da sempre caratterizzano il Lazio.
Domenica 1° Luglio, in particolare, si potranno gustare i “menu Rinascimenali”, come l’orzotto alla Gonzaga, piatto di terra che può rappresentare l’antenato dei grandi risotti Italiani. L’orzo veniva accompagnato da verdure e carni che ne rafforzavano il sapore e l’apporto nutritivo. Ma ancora si potrà apprezzare il Gratin di Broccolo di Caterina de’Medici, una semplice ricetta che è un tributo a chi, oltre alla forchetta, introdusse nelle tavole Francesi la grande tradizione culinaria italiana. Fu Papa Clemente VII che portò Caterina de Medici alla corte francese, e lei portò con sé la cultura gastronomica Toscana, e diede il là alla grande cucina d’oltralpe.
Un altro grande nome della storia della cucina italiana si può ritrovare nell’Arista Porchettata alla moda del Maestro Martino di Como, il più importante cuoco del XV secolo: a lui si deve la stesura del Libro de Arte Coquinaria, considerato un caposaldo della letteratura gastronomica italiana che testimonia il passaggio dalla cucina medievale a quella rinascimentale. Tra le tante ricette da lui codificate vi è anche quella che arriva ai giorni nostri sotto il nome di porchetta.
Oltre alla tradizione rinascimentale non mancheranno piatti che tutt’oggi compaiono spesso sulle nostre tavole, come la tiella di bieta e olive di Gaeta, che secondo la storia nasce come piatto unico gradito a contadini e pescatori per consentire loro di avere una pietanza che si conservasse per diversi giorni. Si racconta che già ai tempi dei Borbone alcuni di essi ne fossero estimatori; successivamente la sua memoria si lega al consumo di gaetani che partivano per emigrare in cerca di fortuna. Ma si potrà gustare anche il timballo alla ciociara, fatto di pasta fresca e realizzato originariamente con lasagne di pasta all’uovo farcite a strati da sughi di carne e formaggio fresco. Un versione particolarmente ricca del timballo è quella con l’uovo sodo e polpettine di carne e mozzarella magari di bufala, con salsa di salsiccia che si può infine anche utilizzare come pietanza o in piatto unico insieme al loro “sugo”.
«Quello di “Lazio Terra di Sapori” è uno degli appuntamenti enogastronomici più attesi della provincia – spiega Marco Carnevale, Presidente della XXII Comunità Montana che patrocina l’iniziativa – perché abbiamo svolto una campagna di promozione intensa puntando sulla novità rappresentata dai menu rinascimentali e sulla presenza di un grande chef come Massimiliano Sepe. Riteniamo che il turismo enogastronomico possa risultare una chiave per il rilancio economico di questo territorio».