FESTA DI SAN TOMMASO DA CORI

Con il Pellegrinaggio a Bellegra al Sacro Ritiro e visita alla Madonna del Buon Consiglio di Genazzano, è iniziata oggi la Festa in onore di San Tommaso da Cori, a dodici anni dalla santificazione proclamata da Papa Giovanni Paolo II il 21 novembre 1999.

Dopo il triduo presieduto da Don Fabio Berti, 17-18-19 novembre, sabato alle 21.00 presso la Chiesa di SS. Pietro e Paolo verrà inscenato il recital “Forza venite gente”, spettacolo con la storia di San Francesco d’Assisi.


Domenica, infine, la santa messa celebrata da Don Massimo Castagna e poi la solenne processione che porrà fine ai festeggiamenti in memoria del “miserabile peccatore”, appellativo che il Santo corese era solito porre accanto alla sua firma.

“Tommaso da Cori fu uno spirito mistico tutto racchiuso nel silenzio e nella meditazione del divino, e nello stesso tempo aperto al dialogo e cordiale nell’amicizia”, così ne delinea i tratti essenziali Don Angelo Buonaiuto -. Severo e duro con se stesso, fino alla macerazione della carne, dolce e affidabile; chiuso nell’angusta stanzetta del convento in prolungate meditazioni e preghiere, infaticabile nelle peregrinazioni apostoliche e nelle frequenti missioni predicate al popolo. Umilissimo fino al disprezzo di sé, autoritario nello zelo della legge divina, fino ad esigerne con rigore il rispetto dai prevaricatori. Amante della povertà più assoluta, sollecito del benessere dei diseredati e affamati, con la sua generosità senza limiti; perennemente afflitto dalla lucida consapevolezza della propria condizione di peccatore, frequentemente rallegrato dalle visioni estatiche di Cristo e della Vergine Maria”.

“La commemorazione arriva in un momento particolare in cui il valore dell’umiltà non può risultare desueto e fastidioso” – aggiunge il sindaco Tommaso Conti, che lo ricorda come – “esempio di povertà, esemplare nell’osservare la regola di San Francesco, uomo di pace, efficace nel predicare, studioso di filosofia e teologia; assiduo al confessionale e sollecito nel visitare e nell’assistere gli infermi e i moribondi; particolarmente esigente si mostrava con coloro che violavano il silenzio, ma mentre imponeva penitenze sapeva consolare”.

[adrotate group=”3″]

[adrotate group=”2″]