Ruggieri muore in carcere a distanza di due mesi dalla condanna definitiva all’ergastolo

A distanza di due mesi dalla condanna definitiva all’ergastolo per l’omicidio dell’enologo romano Ulrico Cappia, il 60enne Giuseppe Ruggieri, di Itri, è deceduto nel carcere di Frosinone. Il dramma la notte scorsa. A stroncare il pontino sarebbe stato un infarto. Nessun dubbio da parte della direzione del carcere sulle cause naturali del decesso, tanto che non sarebbe stato disposto alcun accertamento medico-legale.

La Cassazione aveva confermato la condanna all’ergastolo per il 60enne, ritenuto l’autore del delitto del 4 settembre 2013. Cappia venne ucciso con un colpo alla nuca mentre usciva dall’azienda “Monti Cecubi”, in località Porcignano, a Itri, e l’auto, con all’interno il cadavere, venne data alle fiamme.


Secondo i giudici, Ruggieri, che aveva avuto una discussione con Cappia e che da quest’ultimo era stato fatto licenziare dalla ditta del notaio formiano Marciano Schettino, aveva un risentimento tale nei confronti della vittima da sfociare in omicidio. Un quadro ricostruito dai carabinieri, che arrestarono il 60enne.

Accuse che hanno portato la Corte d’Assise del Tribunale di Latina a condannare il 60enne all’ergastolo. Una sentenza confermata dalla Corte d’Assise d’Appello di Roma e infine dalla Cassazione.