Ladro ucciso a Latina, il fratello della vittima: “Non meritava di morire”

C’è attesa per l’esame autoptico che si terrà stamattina, mercoledì 18 ottobre, a partire dalle 12 nell’ospedale di Latina, il Goretti, sul corpo di Domenico Bardi il 41enne che domenica pomeriggio è stato attinto da due colpi di pistola – una calibro 9X21 regolarmente detenuta -, esplosi dall’avvocato Francesco Palumbo il quale sia in sede di audizione davanti agli investigatori, sia tramite i suoi legali Luca Melegari e Leone Zeppieri ha ripetutamente ribadito di aver sparato in aria e solo in quanto ha avuto paura per la propria incolumità.

L’avvocato Francesco Palumbo

Un’indagine peritale che verrà svolta dal medico legale incaricato dalla Procura, il dottor Tommaso Cipriani, alla presenza dei consulenti di parte. Mentre gli investigatori, da domenica a ieri, nelle varie attività svolte dentro l’abitazione di via Palermo al civico numero 60 in cui si erano introdotti i tre ladri e nel giardino in cui è stato trovato il cadavere del 41enne, hanno rinvenuto 12 bossoli.


Su quest’ultimo punto si è soffermato il fratello della vittima, ieri a un’intervista rilasciata al Tg di Rai 1 sottolineando: “La pistola era carica e l’avvocato aveva anche altre munizioni”. Un fatto strano per i familiari di Bardi i quali sempre per voce del fratello hanno evidenziato: “Domenico ha sbagliato, ma non meritava di essere ucciso”.

A sinistra Domenico Bardi

Ma su intenzioni e effettive responsabilità sta indagando la Polizia coordinata dal sostituto procuratore Simona Gentile che ha annunciato anche l’intenzione di nominare un perito balistico per un esame utile a stabilire la distanza da cui sono partiti i colpi e le traiettorie. Insomma gli inquirenti sono al lavoro per avere un quadro più definito mentre nei confronti dell’avvocato Palumbo è stato formulato ipotesi di reato per omicidio volontario, seppure il professionista resta a piede libero.