Ladro ucciso a Latina, l’autopsia: attinto da almeno tre colpi

Attinto nella regione scapolare da almeno tre colpi di pistola calibro 9X21 esplosi dal basso verso l’alto, uno in più di quello che dicevano i primi, parziali riscontri. Così è morto Domenico Bardi, il 41enne napoletano ucciso domenica pomeriggio a Latina durante un tentativo di furto in appartamento dall’avvocato Francesco Palumbo, intervenuto dopo che in casa dell’anziano padre, in via Palermo, era scattato il sistema d’allarme.

A dire degli “almeno tre colpi”, l’autopsia, terminata nel pomeriggio di oggi, mercoledì, dopo oltre cinque ore. Un esame portato a termine dal medico incaricato dalla Procura, il dottor Tommaso Cipriani, alla presenza dei consulenti del legale e della famiglia della vittima, rispettivamente il dottor Giuseppe Manciocchi e il dottor Maurizio Saliva. Dalla ricostruzione emersa a margine dell’esame autoptico, Bardi sarebbe stato colpito alle spalle mentre si trovava nel cortile, su una scala a pioli. Da par suo l’avvocato Palumbo, indagato a piede libero per omicidio volontario ed assistito dal collega Leone Zeppieri, a margine dei fatti ha sostenuto di non aver avuto alcuna intenzione di uccidere: a suo dire, ha soltanto sparato in aria per intimidire i topi d’appartamento che si era ritrovato a due passi.


Con Bardi, nel perimetro dell’abitazione teatro di lì a poco del suo stesso omicidio, due complici. Dopo gli spari erano riusciti ad allontanarsi, ma sono stati identificati sulla scorta dei contatti telefonici avuti con la vittima, delle dichiarazioni di alcuni residenti nei pressi del luogo della sparatoria e di quelle dei familiari del 41enne campano morto. La versione dei fatti fornita dai due alla magistratura – il sostituto procuratore titolare delle indagini è Simona Gentile – potrebbe essere decisiva ai fini dell’accertamento dell’esatta dinamica di quanto accaduto domenica in via Palermo.