Sequestrato l’hotel Ganimede a Sperlonga

Il sequestro dell'hotel di sindaco e vice

AGGIORNAMENTO – Con l’estate alle porte, ecco un nuovo sequestro a Sperlonga. Questa volta, nel mirino delle autorità è finito l’hotel “Ganimede”, di proprietà del sindaco Armando Cusani e del vicesindaco Francescantonio Faiola, tra i principali indagati. I carabinieri della stazione di Sperlonga hanno apposto i cartelli di sequestro preventivo alla struttura di via Ulisse nella tarda mattinata.

Un blitz disposto dal gip del Tribunale di Latina Giuseppe Cario in accoglimento della richiesta del pm Giuseppe Miliano, e che prende le proprie mosse da indagini del 2015, legate al piano integrato già finito nel mirino della magistratura. Dall’Arma, in seguito alle indagini svolte dagli uomini del nucleo investigativo di Latina e della Stazione locale, avrebbero accertato una “pluralità di interventi che, nell’arco temporale compreso tra il 2008 e il 2014”, hanno “complessivamente ampliato la volumetria” della struttura “in contrasto con le previsioni del piano regolatore generale”. Il reato contestato è quello di lottizzazione abusiva.


La struttura, dal valore di circa tre milioni di euro, è stata affidata in custodia giudiziaria senza facoltà d’uso all’amministratore unico della società di gestione, la “Resorts & Hotels Sperlonga srl”. Entro pochi giorni via libero allo sgombero in autonomia dei clienti, con l’albergo per ora rimasto in attività.

Prevedibili momenti di tensione, nell’ambito del sequestro, con le maestranze dell’attività ricettiva catapultate d’un colpo in una situazione d’estrema incertezza. E proprio nei giorni precedenti l’inizio della bella stagione. Una sottolineatura su tutte, da parte di alcuni degli interessati. Decisa: “Non siamo banditi”.

A PAGINA 2 – UILTUCS PUNTA I RIFLETTORI SUI LAVORATORI

Da Gianfranco Cartisano, segretario provinciale Uiltucs:

Gianfranco Cartisano

“Torna lo scenario ed il dramma dei sequestri che portano licenziamenti e perdita del lavoro, nel momento di avvio della stagionalità nel comparto turistico/ricettivo che noi rappresentiamo come Uiltucs Latina, dei lavoratori nessuno parlerà, come avvenuto anni fa al Camping Sant’Anastasia lavoratori e lavoratrici lasciati per 5 anni senza lavoro, solo con un sussidio di cassa integrazione durato 5 anni. Oggi nel 2017 questi lavoratori e lavoratrici che subiranno le ripercussioni del sequestro non possono più essere messi in sicurezza salariale perché il nostro governo centrale non ha più finanziato la cassa integrazione in deroga, dei lavoratori e lavoratrici nessuno ne parlerà che rimarranno senza stipendio e sostegno per le loro famiglie, i sequestri la magistratura è giusto che svolga il proprio ruolo alla quale riconosciamo egregiamente di svolgere l’applicazione delle normative, ma nel contempo come categoria Uiltucs Latina sentiamo l’obbligo ed il dovere di denunciare il disagio che inevitabilmente avranno i tanti lavoratori e lavoratrici della struttura sequestrata, una difficoltà improvvisa, vera una sofferenza immediata con la perdita del posto di lavoro, dove il lavoro esiste e non c’e’ crisi, il lavoro perso improvvisamente da fattori non riconducibili alle maestranze, come Uiltucs Latina da tempo contrastiamo il taglio netto e totale della cassa integrazione che in alcuni casi, ad esempio questo dei sequestri potrebbe essere lo strumento alternativo al licenziamento collettivo, causa sequestro dell’attività, è veramente inaccettabile non riconoscere a questi lavoratori un sostegno vero, i lavoratori le lavoratrici sono l’ultimo anello che pagheranno il prezzo più alto, la perdita del posto di lavoro dove il lavoro esiste! Uiltucs Latina e’ stata sempre presente ed assistito i lavorarori del Camping S Anastasia, traghettando queste maestranze sino alla tanto attesa riapertura, oggi gli ammortizzatori sociali non possono coprire eventi causati da sequestro, un danno per le famiglie per l’indotto e per tutti i lavorarori che saranno interessati, il messaggio che sentiamo come Uiltucs Latina e’ quello limitare perdite di posti lavoro, la giustizia deve e dovrà fare il suo percorso ma nel contempo sentiamo l’obbligo di esprimere un nostro parere, sempre facendo riferimento al S Anastasia Camping possiamo dire che i tempi e molte burocrazie hanno determinato molte perdite di posti di lavoro oggi non più confermati, la giustizia deve fare e svolgere il proprio ruolo, gli enti debbono procedere secondo le normative ma i tempi e gli anni non salveranno i posti di lavoro.

Oggi come Uiltucs Latina siamo veramente sconcertati a parlare nuovamente di sequestri e non di salario incentivato, premio di produttivita’ e contratto nazionale del Turismo come si parla in questi giorni sulla Riviera/Romagnola, la nostra costiera il nostro territorio per la Uiltucs Latina e’ superiore alla riviera ma purtroppo non esiste programmazione turistica, i sequestri e la perdita dei posti di lavoro prevalgono sul confronto e sulle tematiche del comparto turistico/ricettivo”.