Sanità, ping pong Simeone – Regione: “Nel 2016 a Latina 70 assunzioni”

SANITA’, SIMEONE (FI): “ASSUNZIONI SULLA CARTA, GLI OSPEDALI NON HANNO ANCORA VISTO UNA SOLA UNITA’ DI QUELLE AUTORIZZATE”

Il consigliere regionale Giuseppe Simeone
Il consigliere regionale Giuseppe Simeone

“Mi spiace constatare che ogni qualvolta sollevo delle eccezioni in merito alla sanità la Regione Lazio, e chi per lei, anziché rispondere nel merito preferisca il gioco delle tre scimmiette. Il problema non è il numero delle autorizzazioni contenute nei decreti che, tra l’altro, nessuno ha mai messo in dubbio tanto che sono esplicitamente richiamate nel mio intervento. Il problema sta nel fatto che, dal 2013 ad oggi, delle 100 assunzioni autorizzate in deroga al blocco del turn over, tra medici ed infermieri, nei nostri ospedali non ha messo piede neanche una sola unità”.


Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone.

“Questa è l’incapacità che contestiamo a Zingaretti e alla Regione Lazio che non hanno saputo mettere in pratica quanto stabilito, che continuano a rimandare al mese del poi e all’anno del mai interventi che servono non oggi ma da ieri. La rivoluzione di cui tanto parlano è questa. E’ essere consequenziali e non limitarsi ad scrivere quello che forse un giorno avverrà. Perché in questo modo quelli che dovrebbero essere atti concreti diventano semplici libri dei sogni.

Basterebbe leggere i giornali, le cronache che, quotidianamente, per gli ospedali della provincia di Latina parlano di reparti in affanno come la cardiologia di Formia, l’anestesia e la rianimazione del Goretti di Latina, la chirurgia a Fondi e chi ne ha più ne metta. Lo stesso scarica barile sulla Asl di Latina non dovrebbe appartenere a chi amministra questa Regione che comunque ha il compito di vigilare su quanto accade nelle aziende sanitarie.

E ribadiamo, in attesa di avere l’onore di sentire la risposta alla nostra interrogazione direttamente dalla voce del presidente Zingaretti, che se sono così convinti della nostra follia venissero con noi a visitare gli ospedali e a parlare con gli operatori. Magari trovandoselo davanti il muro prima o poi lo vedranno”.