Sfruttamento della prostituzione minorile: è questa l’accusa mossa dagli agenti del commissariato di Polizia di Formia diretti dal vice questore Paolo di Francia – che hanno lavorato fianco a fianco con la Squadra Mobile di Latina diretta da Antonio Galante – al 19enne arrestato e ad altre due persone, entrambe residenti a Minturno una denunciata per lo stesso reato, A.S., coetanea dell’arrestato, l’altro, E.A., 35 anni, magrebino, per violenza sessuale e aver ceduto una dose di sostanza stupefacente alla propria vittima.
La scoperta del giro di prostituzione avviene quando una delle due vittime, entrambe di quindici anni, allontanatasi da casa in seguito a un litigio con i genitori che le contestavano cattive amicizie, trova volontariamente ricovero dal 35enne magrebino dove trascorre la notte e racconta, poi, viene violentata.
Sarà la goccia che farà traboccare il vaso. Sentita dagli investigatori in collaborazione con la dottoressa Aceto del Centro Anti violenza “Silvana Mangano” sezione di Formia, tra le lacrime, la giovanissima racconta uno spaccato della realtà locale davvero crudo da cui non sa più come uscire, indotta da quattro mesi prima, e all’oscuro della propria famiglia tra l’altro di buona estrazione, a incontri sessuali di volta in volta saltando la scuola o negli orari liberi che si possono avere a quell’età.
Un pianto a dirotto che si allarga e coinvolge una coetanea anche lei sentita dagli investigatori della squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di pubblica sicurezza di via Olivastro Spaventola: anche per lei lo stesso percorso ma cominciato un anno prima. Un rapporto sessuale con il complice, A.S., del 19enne arrestato e poi l’induzione alla prostituzione.
Appostamenti, fotografie, documentando così un via vai continuo, soprattutto in un tugurio alle spalle dell’edificio dove sorge il Palazzo di Vetro a Formia o altri luoghi appartati come al porto cittadino o, ancora, nell’abitazione del 19enne quando il genitore, inconsapevole, era assente.
Il tutto gestito dal giovanissimo che su ogni incontro, come un vero e proprio pappone, riscuoteva e intascava la metà: prestazioni offerte anche tre volte a settimana fino a cinque volte giorno (ogni rapporto almeno un’ora) e un tariffario predisposto a seconda dell’età dei clienti: oltre duecento euro se il rapporto avveniva con uomini di età superiore ai quarant’anni, cento euro se di età inferiore.
Un giro amplissimo, su cui proseguono le indagini, con clienti da tutto il sud pontino, Formia e Minturno soprattutto, che, stando alle indagini, il giovanissimo si occupava di gestire e indirizzare verso le 15enni, anche minacciate di morte o di divulgare pubblicamente la loro attività qualora si fossero rifiutate: avvocati, commercialisti, professionisti e non solo tutti ben disposti a pagare pur di avere un rapporto proibito.
Un incubo finito nella prima mattinata di oggi quando gli agenti del Commissariato di Formia, tra lo stupore dei parenti più stretti e dando seguito al dispositivo firmato dal gip del Tribunale di Cassino Donatella Perna, su richiesta del sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Cassino Roberto Bulgarini Nomi, sono piombati nell’abitazione del giovane per stringere le manette ai suoi polsi.
A PAGINA 2 ‘L’INTERVISTA DI SAVERIO FORTE AL VICE QUESTORE PAOLO DI FRANCIA: “SESSO RUBATO”‘