“Basta aumenti e sprechi”, Comitato di lotta contro Acqualatina denuncia dati allarmanti

“Nel dossier pubblicato dall’associazione dei consumatori Cittadinanzattiva risulta che in Italia le bollette 2015 sono aumentate del +5,9% rispetto al 2014 e +61,4% rispetto al 2007. Nel 2015 infatti una famiglia italiana ha speso in media 376 euro (erano 355 euro nel 2014) per il servizio idrico integrato. Ovviamente la nostra provincia ha abbondantemente superato l’aumento medio. Infatti nella provincia di Latina se nel 2015 la spesa media di una famiglia è stata pari a 413 euro, con un aumento dell’1% rispetto al 2014 ma con un aumento del 79,6% rispetto al 2007″.

Cittadinanzattiva e Legambiente, con una nota, si scagliano contro Acqualatina e gli aumenti delle ultime bollette dell’acqua.


“Altro dato interessante – continua la nota – è quello sulle dispersioni che si ricava dal dossier “Ecosistema Urbano 2015” pubblicato dall’associazione ecologista Legambiente, secondo cui la dispersione in rete, cioè l’acqua che immessa nelle tubature dal gestore ma che non arriva nelle case dei cittadini, nel 2014 è stata del 65%, rispetto al 61% del 2007. In poche parole quindi la qualità delle reti nella nostra provincia è andata sempre peggiorando, con conseguente peggioramento della qualità dell’acqua che i cittadini bevono.

Eppure di questo pare non se ne siano accorti né Acqualatina né i politici, che ad essa hanno affidato il destino idrico di noi cittadini. Incapacità oppure connivenza? A nostro avviso la seconda, visto che i comitati civici che lottano per la ripubblicizzazione del servizio idrico hanno più volte sollevato il problema, senza però ricevere ascolto alcuno da parte della classe dirigente di questa provincia. D’altronde sarebbe molto interessante sapere che fine hanno fatto i soldi che Acqualatina ha incassato dai cittadini. Di certo non sono stati utilizzati per migliorare la qualità del servizio.

L’immenso grumo di potere che si è addensato intorno alla gestione del servizio idrico nella nostra provincia ha di fatto garantito all’attuale gestore l’impunità. Basti pensare ai tanti politici di spicco che hanno ricoperto incarichi all’interno del consiglio di amministrazione della società italo-francese. Nomi da far tremare i polsi. Ma non è finita qui, infatti corriamo il rischio di finire dalla padella alla brace, visto che si vocifera che il Pd e il Pdl stiano lavorando affinché il controllo industriale di Acqualatina passi dalla società francese Veolia alla società capitolina Acea. Un dato deve far riflettere circa il rischio che i cittadini della provincia di Latina stanno correndo. Secondo i dati pubblicati dall’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, la provincia di Frosinone – dove a gestire l’acqua è proprio Acea – ha conquistato la maglia nera dell’intera regione Lazio sia per costi che per la dispersione idrica.

Infatti in media una famiglia frusinate paga annualmente una bolletta di 605 euro (+9% rispetto al 2014 e ben +116.8% rispetto al 2007). Ancora peggio di noi fa per quanto riguarda la dispersione. Infatti ben il 74% dell’acqua immessa nelle tubature viene dispersa. Da parte dei cittadini invece rimane una sola richiesta:acqua pubblica subito.