Il Coni di Formia compie oggi 60 anni

“La fatica non è mai sprecata. Soffri, ma sogni”. Chissà quante volte  questa impegnativa frase è stata pronunciata dal compianto Pietro Mennea durante la sua quasi trentennale presenza presso il centro di preparazione olimpica “Bruno Zauli”, una delle università per eccellenza dello sport mondiale che aveva prescelto da giovanissimo, appena giunto dalla natia Barletta, per costruire tutti i suoi più importanti risultati sportivi.  Non li dimostra affatto ma il centro Bruno Zauli ha compiuto i suoi primi 60 anni di attività e per festeggiare questo compleanno sono giunti a Formia il presidente del Coni, Giovanni Malagò, il segretario generale, Roberto Fabbricini ed il vice segretario generale e responsabile della Preparazione Olimpica, Carlo Mornati, unitamente a tanti atleti, tecnici e dirigenti che hanno scritto la storia dello sport italiano.


L’idea di costruire un centro dove gli atleti italiani raffinassero la propria preparazione fisico-atletica venne nel 1953 all’allora segretario generale del Coni e futuro sindaco di Formia Bruno Zauli durante l’inaugurazione dello stadio Olimpico di Roma con la partita amichevole di calcio tra l’Italia e l’Ungheria. I magiari correvano talmente tanto che bisognava – disse – fare qualcosa. E così che dopo due anni esatti, il 23 novembre 1955, la scuola nazionale di atletica leggera, progettata dall’architetto Annibale Vitellozzi, venne inaugurata alla presenza del suo ideatore e del presidente del Coni Giulio Onesti e con una riunione di atletica leggera nobilitata dal lancio del disco a 55 metri e 77 centimetri dal campione olimpico di Londra 1948 Adolfo Consolini. I 60 anni del “Bruno Zauli”, dal 2008 scelto dalla Federatletica mondiale quale centro di preparazione per il salto con l’asta,  sono stati l’occasione per il presidente Malagò di presentare il bilancio sociale 2014 del Coni e per sottolineare che la scuola di Formia, ora diretta dal campione olimpico di canottaggio Davide Tizzano, resta un punto di riferimento per ben 20 discipline olimpiche, oltre all’atletica leggera, per preparare al meglio i Giochi di Rio de Janeiro del prossimo anno.

La cerimonia  ha vissuto poi due momenti toccanti con l’intitolazione del piazzale antistante il centro in ricordo di tutte le medaglie olimpiche  e del suo bellissimo viale alla memoria di Pietro Mennea e qualcuno ha dovuto trattenere le lacrime ascoltando la vedova del campione olimpico di Mosca, Manuela, e del suo storico allenatore Carletto Vittori.