Pascoli violenti, animali trucidati per dispute tra allevatori

I fatti sono avvenuti nelle scorse settimane, ma con una denuncia presentata in Procura a Cassino, al prefetto di Latina, al sindaco di Formia, al Corpo forestale e alla Fida, si annunciano nuovi episodi di atroci violenze su animali da pascolo tra monte Altino e il monte Redentore. A sporgere querela, assistita dall’avvocato Vincenzo Macari, è stata Maria Filosa, proprietaria di bovini, equini, ovi-caprini allo stato brado, che nel raggiungere nei primi giorni di luglio l’abbeveratoio in località la Forcella, per far dissetare i propri animali, alcuni istanti dopo l’arrivo si è accorta che due delle sue mucche erano state completamente squarciate da vive, con una grossa arma da taglio visto che dalle ferite fuoriuscivano gli intestini. Usata con sapienza, secondo la querelante, per la perizia dell’incisione.

Un fatto gravissimo che ha portato alla morte di un esemplare e alla soppressione del secondo per evitargli atroci sofferenze. Il fatto si è poi ripetuto recentemente. Scena delle violenze ancora l’abbeveratoio. Ancora una mucca e ancora stesso taglio profondo e inferto con maestria. L’animale combatte per vivere. Insomma per questi motivi la donna pensa che quanto accaduto sia ascrivibile alla mano di altri pastori, con i quali la sua famiglia è protagonista di una disputa che si trascina da tempo relativamente alla gestione e conduzione dei pascoli e all’utilizzo dell’acqua per gli animali.