Minturno, 62enne ricoverato per un by-pass rischia di morire. Denunciate due cliniche romane

Doveva affrontare un intervento chirurgico per un by-pass ma ha rischiato di morire. Per questo motivo, a seguito della disavventura vissuta, un 62enne di Minturno ha depositato querela al comando dei carabinieri di Formia, nei confronti di 7 medici del reparto di cardiochirurgia dell’European Hospital Spa di Roma e della Casa di Cura San Raffaele di Velletri, per i reati di lesioni personali colpose, in riferimento al pericolo di morte corso, e falsità in atto pubblico, per via di una presunta falsificazione delle cartelle cliniche.

Il fatto risale a circa due anni fa quando l’uomo viene ricoverato per un intervento di By-pass dell’arteria, presso l’European Hospital di Roma, e prima del quale viene sottoposto ad una serie di esami preoperatori e intubato per via nasale. Da subito emergono però anomalie nelle procedure, perchè il paziente, a seguito di complicazioni, pur essendo stato intubato per via nasale, dalle cartelle cliniche risulterebbe essere invece stato intubato per via oro-faringea.


A seguito dell’intervento, e della relativa terapia antibiotica poi sospesa, le condizioni cliniche del 62enne precipitano velocemente, a causa di versamento pleurico, insufficienza renale, anemia ingravescente e valori ematici sballati. Nonostante i problemi, l’uomo viene dimesso sei giorni dopo l’intervento e decide di iniziare la riabilitazione presso la Casa di Cura San Raffaele di Velletri.  Tuttavia la terapia riabilitativa non viene accompagnata da una terapia antibiotica che, invece, avrebbe fronteggiato un’infezione in corso. Dopo un mese infatti l’uomo peggiora fino al rischio di morire e viene perciò trasferito presso la medicina d’urgenza del policlinico Tor Vergata dove una massiccia somministrazione di antibiotici lo mette fuori pericolo.

Insomma una vera odissea che oggi l’uomo può raccontare nonostante i postumi che si porterà dietro per sempre, anche a causa di una lunghissima convalescenza durata quasi un anno con un progressivo miglioramento. Perciò il 62enne, difeso dagli avvocati Francesco Ferraro e Luca Cupolino, ha chiesto alla Procura di Cassino di fare chiarezza circa quanto avvenuto e in ordine ai reati contestati.