Rosario Miraggio in concerto a Sperlonga, Paola Villa solleva il caso

Paola Villa
L’ex prima cittadina di Formia Paola Villa solleva il caso del concerto a Sperlonga, previsto per venerdì 2 settembre nel bel mezzo della festa patronale del cantante neomelodico Rosario Miraggio.
L’ex sindaco, oggi tra i banchi d’opposizione di Formia, chiede l’intervento delle istituzioni per evitare che il cantante eviti di cantare un brano specifico che, secondo le ricostruzioni dell’ex prima cittadina, avrebbe dedicato nel lontano 2012 a un boss sanguinario poi condannato per omicidio. Di seguito le parole di Paola Villa diffuse attraverso i proprio profili sui social.
LA NOTA DI PAOLA VILLA
“2 settembre 2022 festa patronale di Sperlonga, sud pontino, processione, bancarelle, fuochi e concerto del cantante neomelodico Rosario Miraggio.
Era il 2012, era un mercoledì sera, in piazza Aubry a Gragnano, quando il cantante neomelodico Rosario Miraggio si esibisce in concerto in occasione della festa patronale della Madonna del Carmelo, alla fine del concerto saluta dicendo: “dedico la prossima canzone a Nicola ’o fuoco, a cui auguro di poter presto riabbracciare tutti gli amici”.
Nicola ‘o fuoco è Nicola Carfora, boss sanguinario stabiese condannato all’ergastolo per l’omicidio dell’imprenditore caseario Michele Cavaliere, che non volle pagare il pizzo degli estorsori del clan comandato da Carfora.
Nel maggio di quest’anno, quando Nicola Carfora ritorna in stato di semilibertà, di giorno uomo libero e di notte torna a dormire in carcere, ad annunciarlo sono i soliti fuochi d’artificio sotto la sua abitazione di Gragnano e una festa di amici e parenti.
Chissà se qualcuno ad iniziare dall’amministrazione comunale di Sperlonga, il sindaco Armando Cusani, il Prefetto di Latina Maurizio Falco, il Questore di Latina Michele Spina interverranno su questa assurdità e si eviterà che in piazza a Sperlonga il cantante Rosario Miraggio canti, casomai canti proprio il pezzo “Io canto a te” che dedicò al sanguinario Carfora, lo si deve fare per onorare la memoria di Michele Cavaliere che si era opposto alle richieste estorsive e aveva deciso di denunciare il clan che imponeva il racket a decine di commercianti, lo si deve ad un eroe, suo malgrado.”