A Rocca Massima l’intitolazione del sagrato e una lapide in memoria di mons. Giuseppe Cianfoni

Fondatore della corale e instancabile promotore della chiesa di S.Giuseppe al Boschetto

Mons. Giuseppe Cianfoni, lega ufficialmente il suo nome alla chiesetta del Boschetto di Rocca Massima.

Di fatto è sempre stato così, sia perché la chiesetta è dedicata a San Giuseppe, patrono dei lavoratori, sia perché è stato forse il suo impegno più forte e determinato, la costruzione della piccola chiesetta di campagna.


Su iniziativa dell’associazione La Castagna di Rocca Massima e del suo presidente Maurizio Cianfoni, nella mattinata di ieri, 7 agosto, è stata scoperta una lapide e intitolato il sagrato della chiesetta a ricordo di Mons. Giuseppe Cianfoni. Erano presenti il sindaco Mario Lucarelli, il vicesindaco Angelo Tomei, il presidente della Castagna di Rocca Massima Maurizio Cianfoni, il parroco Don Gianpaolo Bigioni, i fedeli della borgata.

Cianfoni fu parroco di Rocca Massima dal 1938 al 1959, ideò e fece costruire, al posto del garage dove si celebravano le funzioni, la piccola chiesa con il sostegno morale e materiale dei cittadini.

Nato l’8 settembre 1907, Cianfoni divenne sacerdote il 3 maggio 1931, insegnò latino e greco nel seminario di Velletri, nel 1934 fu nominato parroco di Giulianello fino al 1938 quando lo divenne di Rocca Massima. Qui costituì una corale a supporto delle funzioni religiose, e incessante fu il suo impegno per la costruzione di una chiesetta al Boschetto che inaugurò il 16 settembre 1956.

L’11 ottobre 1959 fu trasferito a Velletri dove gli fu assegnata la parrocchia di S.Michele Arcangelo. Morì il 2 aprile 1984, i funerati furono celebrati nella cattedrale S.Clemente a Velletri, ma è nel cimitero di Rocca Massima che riposa all’interno della tomba di famiglia.

Abbiamo ritenuto opportunohanno detto Mario Lucarelli e Maurizio Cianfoniil richiamo alla nostra memoria, per le opere da compiute da Mons. Giusppe Cianfoni, per la fede dimostrata nel suo apostolato, per aver onorato il suo paese e, altresì, per trasmettere il senso di appartenenza e di orgoglio alle attuali e future giovani”.

Mons. Cianfoni con papa Wojtyla