Acqua, i sindaci dicono “sì” all’aumento delle bollette

Nella seduta di lunedì, la conferenza dei sindaci ha votato ‘sì’ agli aumenti delle bollette dell’acqua nei comuni facenti parte dell’Ato4. A favore della rimodulazione delle tariffe si sono espressi tredici amministrazioni: Latina, Castelforte, Fondi, Formia, Gaeta, Minturno, Lenola, Maenza, Priverno, San Felice Circeo, Santi Cosma e Damiano e, infine, Ventotene. L’esiguo fronte del ‘no’ è stato rappresentato da Amaseno, Bassiano, Cisterna di Latina, Cori, Pontinia Sermoneta e Sezze. Assente il Comune di Aprilia. Stando a quanto approvato, per il 2022 vi sarà un incremento tariffario dell’8,45% rispetto all’annualità precedente, mentre per il 2023 è previsto un ulteriore aumento pari al 5%. 

Una decisione che, come logico, sta facendo discutere non poco. Tra i primi ad intervenire, stroncano nettamente l’operato delle varie amministrazioni facenti parte del fronte del ‘sì’, il deputato pontino Raffaele Trano, esponente di Alternativa.


“Angelo Pompeo, sindaco di Castelforte e vicino all’area Forza Italia, Beniamino Maschietto, sindaco di Fondi e ovviamente di Forza Italia, dove altro sennò, Gianluca Taddeo sindaco di Formia di Forza Italia, suo zio Franco Taddeo sindaco di Santi Cosma e Damiano di area Forza Italia, Cristian Leccese sindaco di Gaeta di Forza Italia, Damiano Coletta sindaco di Latina sostenuto in maggioranza da Forza Italia, il sindaco di Lenola Fernando Magnafico di area Forza Italia, il sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli, scelto come presidente della Provincia dall’area Forza Italia, il sindaco di Ventotene Carmine Caputo, sostenuto dall’area Forza Italia, il sindaco di San Felice Circeo Monia di Cosimo dell’area Forza Italia. E poi i sindaci Claudio Sperduti di Maenza e Anna Maria Bilancia di Priverno.

Sono questi i 12 autori di uno dei voti più vergognosi che abbia mai riguardato il tema dell’acqua pubblica in Provincia di Latina e in tutta Italia. Questi sindaci, o sarebbe forse il caso di nominarli come Fazzone-boys, vista l’area di appartenenza e le incomprensibili logiche che li portano a certe decisioni, hanno appena deciso come maggioranza, 12 contro 7, di approvare la proposta di aumenti delle tariffe nelle bollette dell’Acqua. Quindi più soldi per Acqualatina.

Una decisione scellerata e incomprensibile, che permette di aumentare i guadagni del gestore, e dunque di un privato peraltro illegittimo secondo referendum mai rispettato di 11 anni fa, a fronte di uno dei servizi pubblici più osceni di tutta Europa, con perdite idriche oltre il 70 percento, continui aumenti dei costi, mancati investimenti, continui finanziamenti pubblici, accuse di disastri ambientali, assenza di acqua ripetuta e continuativa nelle case dei cittadini della Provincia di Latina, acqua sporca quando c’è, gravi carenze agli impianti di depurazione, oltre 50 milioni di euro di introiti illegittimi mai restituiti, addirittura nel 2017 lasciavano girare i contatori con l’aria e oggi chiedono aumenti tariffari per i costi dell’energia che serve a pompe di sollevamento che non sollevano un bel niente visto che l’acqua la disperdono.

Una decisione lo voglio ripetere, vergognosa, che fa solo gli interessi di questo ente raccapricciante e non certo dei cittadini, mai come ora tartassati da rincari che stanno affossando migliaia di famiglie in tutta Italia, dal gas alla benzina, dalle utenze domestiche alla spesa per mangiare, e per I quali in molti si riempiono solo la bocca.

Solo pochi giorni fa ho presentato l’ennesima interrogazione parlamentare su decine di milioni di euro di fondi del Pnrr che saranno destinati ancora ad Acqualatina, chiedendo dove siano finiti i 19 milioni di euro che gli sono stati dati nel 2017. C’è evidentemente un fiume che scorre abbondante e senza sosta, e non è il flusso di acqua nelle nostre case, ma quello dei soldi, dei soldi pubblici, dei finanziamenti che una certa politica riversa nelle casse di Veolia con una mano togliendoli dalle tasche di tutti noi con l’altra, attraverso voti vergognosi come questo.

Non gli basta mai e purtroppo la responsabilità è anche di tutti coloro che scelgono chi votare alle elezioni, pur sapendo benissimo quali saranno gli interessi che si faranno.
Questa – conclude il deputato – è una decisione che farà storia, come uno dei punti più bassi e indecenti della nostra politica comprensoriale!”.