Il packaging che rispetta l’ambiente

Si sente molto parlare negli ultimi anni dell’eventualità di eliminare la plastica dalla nostra vita. Ogni giorno ognuno di noi si trova a dover gettare incarti di vario genere, dalle bottiglie per l’acqua fino alle confezioni di biscotti, barrette o frutta. Gettare questo tipo di incarti nella raccolta differenziata oggi non basta più, è importante passare, ove possibile, a incarti prodotti con materiale biodegradabile.

Il packaging per i prodotti biologici
Una particolare fetta di prodotti che possiamo acquistare nei supermercati e nei negozi è costituita da frutta, verdura e altri prodotti biologici. La filosofia di questi prodotti è abbastanza chiara a tutti: nella preparazione degli stessi si usano le maggiori cautele possibili per quanto riguarda l’attenzione all’ambiente. Quindi una mela bio è coltivata cercando di evitare per quanto possibile l’utilizzo di pesticidi di sintesi; uno shampoo bio non contiene residui nocivi per gli organismi e per l’ambiente, e così via. La preoccupazione per l’ambiente è quindi particolarmente sentita in questo settore, non solo per quanto riguarda la produzione, ma anche per gli incarti. A tal proposito, oggi è disponibile il packaging bio di Celvil, che consente di inscatolare, incartare e coprire qualsiasi tipo di prodotto, utilizzando materiale biodegradabile, o comunque che sia riciclabile il più possibile.


Strategie per diminuire l’impatto ambientale degli incarti
Oltre alla possibilità di sfruttare materiale biodegradabile, come la carta, o riciclabile al 100% è possibile anche cercare di ridurre la quantità di incarto presente in un prodotto. Si pensi ad esempio a un alimento molto diffuso, come i biscotti; ci sono confezioni in sacchetto, che contengono 500 g di biscotti sfusi, così come confezioni che al loro interno presentano 500 g di biscotti suddividi in porzioni, ognuna delle quali è ricoperta da un film plastico che ne mantiene la freschezza nel tempo. È chiaro che questo secondo tipo di confezione è quello che ci porta a produrre una maggiore mole di rifiuti. Effettivamente ridurre il ricordo a questo tipo di confezioni, con incarti che ricoprono altri incarti, è la soluzione più rapida da adottare, senza che questo vada a modificare in maniera eccessivamente importante le abitudini quotidiane di ognuno.

Non basta riciclare?
Questa è una domanda che molti fanno, anche perché ormai da moltissimi anni numerose municipalità hanno avviato un servizio capillare di raccolta differenziata. La risposta è chiara e netta: no; per alcuni buoni motivi. A partire dal fatto che per quanto riguarda le materie plastiche ad oggi non è possibile riciclarle tutte, sia per questione di raccolta differenziata eseguita in modo non consono, sia a causa della carenza di aziende che siano in grado di farlo. Ricordiamo poi che la produzione, la raccolta e il riutilizzo di alcuni materiali sono attività che consumano ampie quantità di energia e che producono inquinamento. L’opzione migliore consiste quindi nel cercare di ridurre gli incarti inutili, quelli in sovrappiù rispetto alle reali necessità.

Eliminiamo la plastica
Il mantra dichiarato da molte parti è ormai questo, anche se dobbiamo ricordare che in alcuni ambiti la plastica risulta un materiale prezioso. Nel packaging di alcuni alimenti offre la possibilità di aumentarne in maniera sensibile la durata nel tempo. La soluzione migliore da adottare è quindi quella di ridurre il consumo di plastica inutile, oltre a differenziare correttamente i diversi tipi di plastica e a prediligere incarti biodegradabili.