Gambero Rosso premia l’olio Evo delle colline Pontine

Assegnate le Tre Foglie all’extravergine pontino 501Altitudo, riconoscimento al progetto "Itrana Alta Quota" contro l'abbandono degli oliveti terrazzati in altura

Gambero Rosso premia l’olio extravergine di oliva 501 Altitudo della società agricola Agresti1902 che ha ideato e sostiene il progetto di recupero degli oliveti a rischio abbandono “Itrana Alta Quota”.

Il più importante gruppo editoriale enogastronomico ha reso noti oggi i punteggi assegnati agli oli extravergine selezionati per la Guida Oli 2022 in corso di pubblicazione. All’evo 501 Altitudo è stato assegnato il massimo punteggio, Tre Foglie.


L’olio extravergine pontino 501Altitudo

501 Altitudo è un olio monovarietale da olive Itrana coltivate in alta quota sulle colline terrazzate di Sonnino, frutto del progetto “Itrana Alta Quota” con cui l’azienda agricola intende contrastare l’abbandono degli uliveti di alta collina valorizzandone le caratteristiche sensoriali, organolettiche e nutraceutiche

In provincia di Latina negli ultimi 30 annispiega Francesco Agresti, titolare della società agricola Agresti 1902le superfici coltivate a oliveto si sono ridotte di 2.000 ettari, nonostante l’Itrana sia, secondo il New York International Olive Oil Competition, tra le prime tre cultivar più apprezzate al mondo”.

L’abbandono ha ricadute economiche ambientali e sociali, porta con sé perdita di biodiversità, erosione del suolo, danni paesaggistici e idrogeologici.
Danni che diventano ancora più rilevanti se a essere lasciati al loro destino sono terreni terrazzati delimitati da muretti a secco, i quali, senza manutenzione, finiscono per perdere il loro potere contenitivo.

Cinque anni faprosegue Agrestiabbiamo iniziato a recuperare oliveti in alta collina su terreni terrazzati che rischiavano di essere abbandonati, convertendoli al biologico, nei territori più impervi della Dop Colline Pontine. L’asperità dei terreni ci obbliga a svolgere manualmente tutte le attività colturali. Gestiamo gli uliveti con tecniche agronomiche conservative che generano un impatto ambientale positivo. I nostri 1.200 ulivi secolari sequestrano ogni anno almeno 6,2 tonnellate di anidride carbonica, più di quella che viene generata durante tutte le fasi di produzione dell’olio.

Le difficoltà nel coltivare i nostri oliveti in alta quotaconclude Agrestisono compensate dalla qualità dell’olio che ha una più alta concentrazione di vitamina E e antiossidanti utili a rallentare l’invecchiamento cellulare e nella prevenzione di malattie degenerative, tumori a seno, intestino e prostata. Il riconoscimento conferma la bontà del nostro progetto, compensa i sacrifici che la gestione di oliveti terrazzati inevitabilmente comporta e ci incoraggia ad andare avanti”.