Direttiva Bolkestein, Fratelli d’Italia incontra gli operatori balneari di Sabaudia

Nei giorni scorsi Fratelli d’Italia ha incontrato, presso il ristorante Lo Scoglio di Sabaudia una rappresentanza di operatori balneari con cui si è confrontata in merito alle conseguenze dell’applicazione della direttiva Bolkestein.

All’incontro, organizzato dal direttivo di FdI Sabaudia, erano presenti il senatore e coordinatore provinciale Nicola Calandrini, l’eurodeputato Nicola Procaccini, il portavoce comunale Tonino Magnanti, i consiglieri Renato Bianchi e Piera Polisena e l’avvocato Fabio La Macchia.


L’incontro ci ha permesso di spiegare l’enorme sforzo che Fratelli d’Italia sta facendo a tutti i livelli, per scongiurare l’applicazione della direttiva Bolkestein sulle concessioni demaniali marittime – spiega il Senatore Nicola Calandrini -. Non lo facciamo da oggi e non lo facciamo certo perché qui si sta avvicinando la campagna elettorale, lo facciamo perché crediamo che sia prioritario difendere le nostre imprese che hanno reso un’eccellenza le nostre coste e che tanto hanno contribuito al turismo in Italia. Lo facciamo stando all’opposizione del governo nazionale dal quale ci saremmo aspettati un intervento più deciso soprattutto dopo una sentenza del Consiglio di Stato che, stabilendo al 2023 il termine entro cui fare le gare, di fatto entra nelle competenze del Parlamento. Proprio in questi giorni è in discussione alla Camera una mozione che porta la prima firma di Giorgia Meloni per chiedere al Governo impegni precisi rispetto alla direttiva Bolkestein e al futuro delle nostre spiagge e proprio oggi probabilmente ne discuterà anche il Consiglio dei Ministri. È finito il momento di nascondersi, ora Parlamento e Governo devono dare delle risposte ai nostri imprenditori”.

La battaglia per la corretta applicazione della Bolkestein è una battaglia identitaria di Fratelli d’Italiaaggiunge Nicola Procaccini -. Dentro c’è la difesa dell’economia storica e sana del nostro paese, di un’offerta turistica di qualità e c’è la difesa della legalità. Pensiamo che mettere all’asta l’attività di 30.000 imprese italiane rischia di essere il più grande incentivo al riciclaggio di denaro sporco mai visto. Continueremo con il nostro impegno, lo faremo a Sabaudia, in Regione, al Governo e in Europa, ovunque”.