Contro l’erosione nuove armi messe a punto sul litorale del Parco

Tra Latina e Sabaudia, grazie a delle tecnologie innovative di osservazione da cielo e da terra, è stato messo a punto un sistema che consente lo studio di spiagge e fondali marini finalizzato a mitigare gli effetti dell’erosione costiera e a migliorare la ricettività turistica.

Tutto grazie a delle ricerche condotte da un team multidisciplinare di esperti dell’Enea, Ispra, Cnr e Iuss lungo un tratto del litorale del Parco Nazionale del Circeo, basate su una metodologia che combina le tecniche di telerilevamento con sensori aerei ad alta risoluzione, il cosiddetto Lidar-Light Detection and Ranging, a misure a terra per la calibrazione e la verifica dei dati acquisiti.


Il Lidar consente di scrutare il fondale marino fino a 18 metri di profondità e di individuare i tratti in cui sono presenti le barre di sabbia di origine naturale che possono alimentare la spiaggia e rimediare agli effetti dell’erosione costiera.

Il team impegnato nelle ricerche nell’area di studio ha individuato ben otto tipologie diverse, per forma e dimensioni, di barre di sabbia.

Gli studiosi sono quindi riusciti a realizzare una sorta di fotografia ad alta risoluzione della costa, mettendo a fuoco i tratti più a rischio su cui intervenire per salvare le spiagge e mettere al sicuro le infrastrutture balneari.