Formia e le ipotesi di “intese”, le parole del sindaco alle opposizioni

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Dopo lo scossone di ieri in maggioranza a Formia e le conseguenti dimissioni del sindaco Paola Villa quando i numeri in maggioranza sono definitivamente venuti meno, adesso si apre una nuova fase.


La scelta del sindaco, in realtà, è sembrata la strada politicamente più logica per affrontare la crisi amministrativa dopo che il gruppo di “Ripartiamo con voi” ha fatto saltare i numeri annunciando che in consiglio comunale non avrebbe votato l’equilibrio di bilancio.

Come si diceva prima, adesso si aprono nuovi scenari. Le dimissioni, per diventare effettive, efficaci e irrevocabili non devono essere ritirate entro 20 giorni, dunque entro il 20 di dicembre. In caso le dimissioni diventino irrevocabili, si apre al commissariamento fino alla prossima finestra elettorale che, verosimilmente dovrebbe cadere entro la primavera 2021.

Sicuramente non c’è l’intenzione di voler ricucire con il movimento di “Ripartiamo con voi” e in particolar modo con Maurizio Costa, attaccato duramente dal sindaco Villa nel video messaggio diffuso ieri.

Certo che, le frizioni nella maggioranza civica non nascono di certo ieri o l’altro ieri, ma tra movimenti tra le liste e dimissioni in giunta la faccenda è molto più “dinamica” di come la si vuole far sembrare. Sicuramente, però, la vicenda con “Ripartiamo con voi” e ancor più con Costa, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Il sindaco di Formia, Paola Villa

Dunque cosa può accadere ora? Semplice, secondo il sindaco Paola Villa che abbiamo raggiunto al telefono e che ha risposto a varie nostre domande: “Ho fatto appello a tutte le forze consiliari tranne a Maurizio Costa. E’ presto per dire se si troverà una soluzione alla crisi ma confido – ha precisato la prima cittadina – in serietà e responsabilità da parte di tutti. Una città come Formia, in questo frangente emergenziale, non può essere commissariata. Sono fiduciosa perché i colleghi consiglieri sanno che una gestione commissariale garantisce solo un’ordinaria amministrazione ed è quello che non possiamo permetterci in questa fase”.

Nel frattempo le opposizioni si muovono. Il Pd, con il suo consigliere comunale Claudio Marciano in una nota ha lanciato qualche stoccata al sindaco soprattutto in merito alle dinamiche di comunicazione con le quali ha istituzionalmente innescato la crisi, ma ha anche dato un appuntamento ai suoi per fare una sintesi sulla questione.

Ma anche nel centrodestra, dove posizioni ufficiali non sembrano essere emerse per ora, ci sarebbe un’apertura, seppur ancora velata. Se non da parte di tutti, almeno dall’area più moderata, su tutti Forza Italia, che più o meno ufficiosamente starebbe – il condizionale è d’obbligo – provando ad imbastire un discorso con alcuni esponenti della maggioranza, tant’è che si parla già di una possibile riunione allargata anche agli altri consiglieri di opposizione di area di centrodestra entro il fine settimana.

Proprio su quest’ipotesi che di fatto cambierebbe anche il punto di partenza della “rivoluzione” civica proposta dall’Amministrazione Villa abbiamo chiesto alla prima cittadina se non ci sia il rischio che, pur di non arrivare al commissariamento prefettizio, si finisca in una “larghissima intesa” in stile ultima amministrazione Bartolomeo, quella tanto criticata anche dalle sue civiche. Ma la Villa su questo ha risposto immediatamente: “La situazione è molto diversa dalla fase di Bartolomeo, perché personalmente ho scelto un percorso trasparente anche nelle comunicazioni verso la cittadinanza. Lui – ha spiegato ancora la Villa – non ha mai avuto lui la tempra e il coraggio di dire come stavano le cose. Per questo voglio incontrare tutta l’opposizione, non cerco un modo per stare a galla ma per Amministrare la città. Ieri ho parlato di ‘governo cittadino’, non ci vedo nulla di male se in un momento emergenziale tutti siano chiamati alla responsabilità”.

La partita, però, sembra tutt’altro che semplice. Non solo nella fase intermedia delle trattative, ma anche qualora si riesca a trovare un equilibrio per ripartire. Dopo tutto, o si “ingoiano rospi” – per usare un’espressione che la prima cittadina ci ha espresso al telefono – o comunque la si mette, sarà agli occhi delle varie forze sia di maggioranza che di opposizione, un venir meno al mandato elettorale consegnato dai cittadini.

Cosa sarà di Paola Villa anche qualora dopo il 20 dicembre le dimissioni dovessero diventare irrevocabili è difficile e sicuramente prematuro dirlo, quel che è certo è che, come ci ha spiegato: “Comunque vadano i fatti, il mio impegno sociale e politico non finisce qui”.