Voti comprati dal clan, interviene il presidente dell’antimafia

“La mafia ormai non stupisce più a sud di Roma”. A scriverlo in un tweet è il presidente della commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, relativamente ai quattro avvisi di garanzia spediti dall’Antimafia di Roma al termine delle indagini sull’ipotesi che la malavita nel 2016 abbia acquistato ed estorto voti per il candidato a sindaco di Latina, Angelo Tripodi, attuale capogruppo regionale della Lega, e che siano state fatte delle soffiate al clan Di Silvio.

Un’inchiesta nata dalla più ampia indagine denominata Alba Pontina, in cui l’Antimafia ha ipotizzato la costituzione di un’associazione per delinquere di stampo mafioso da parte della fazione di Campo Boario del clan Di Silvio.


“Anche a Latina emerge voto di scambio politico-mafioso. L’ipotesi è che il clan Di Silvio sia stato protagonista, Tripodi beneficiario. Ora ci sono 4 avvisi di garanzia”, ha precisato sempre Morra.

Sulla vicenda è intervenuto inoltre il segretario del Pd Lazio, il senatore Bruno Astorre, twittando che dall’inchiesta “dell’Antimafia di Roma emerge ancora un quadro inquietante, di legami tra politica e mafia a Latina. Grazie a magistrati e inquirenti: fare al più presto piena luce per liberare il territorio del sud del Lazio da politica affaristica e criminalità”.