Mascherine chirurgiche fai-da-te, anche a Fondi una sarta dal cuore d’oro

Anche la sua attività è chiusa per effetto dell’ultimo DPCM a contrasto dell’epidemia di Covid-19, eppure forbici, ago e filo non si fermano: messi temporaneamente da parte gli abiti fashion, visti i tempi è passata a creare centinaia mascherine “anti-virus”. Equiparabili a quelle chirurgiche, ormai quasi introvabili, e distribuite gratis.

Un’improvvisata mission all’insegna della solidarietà che vede protagonista Antonietta Poli, giovane sarta e designer di moda titolare dell’atelier Charme en rose di Fondi, che sulla scia dell’esempio giunto da altre parti d’Italia sta cercando per quanto possibile di offrire agli altri almeno un minimo presidio contro il nuovo coronavirus.


Modelli in cotone ovviamente non omologati, ma che ad ogni modo, in assenza di altri supporti, secondo i sanitari in determinati casi costituiscono un modo abbastanza efficace per contrastare l’incedere dell’epidemia: non hanno la funzione di isolare il portatore dagli agenti patogeni esterni, ma, trattenendo le particelle di saliva e sudore, sono utili a chi è già contagiato – in maniera palese o asintomatica – per ridurre la possibilità di infettare gli altri. Fermo restando che, dopo poche ore di utilizzo, devono essere sterilizzate: anche se in casi normali sarebbero usa e getta, in giorni di necessità come l’emergenza che si sta vivendo con i dovuti accorgimenti possono insomma essere riutilizzate.

“Tante sono state le richieste di confezionare mascherine. Io nel mio piccolo voglio donarvi queste”, ha spiegato con un post sulla propria pagina Facebook. “A giorni alterni le trovare nella mia cassetta postale, che lascerò aperta. Sono tante, circa 200 (subito andate a ruba, ndr), un po’ per l’ospedale e un po’ per chi è meno fortunato. Basta lavarle e stirarle a 60 gradi per sterilizzarle, poiché sono di puro cotone. Con le dovute precauzioni vi terrò sempre riforniti. Scrivetemi per esigenze particolari, misure da bambino o semplicemente per salutarmi. Insieme ce la faremo”.

Per il resto, il modo migliore per ridurre i contagi è quello ripetuto da giorni: restare in casa.