In consiglio, la società multiservizi a totale capitale comunale

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Con 18 presenti in aula, l’ultima seduta di Consiglio comunale a Cisterna si era aperta in maniera tranquilla e pacata.
Al sindaco sono state rivolte richieste di chiarimento e informazioni circa i danni causati dal maltempo e quali le misure previste per evitare il ripetersi, lamentato il prolungarsi della vacanza del segretario generale, un aggiornamento sulla situazione delle cosiddette “buche” ovvero il cantiere nell’ex consorzio agrario ed ex cinema Luiselli per il quale Carturan ha comunicato una proroga nei confronti della proprietà fino alla fine di febbraio per consentire la presentazione di una proposta definitiva che verrà illustrata in una conferenza pubblica.
Il clima è totalmente cambiato quando alcuni consiglieri di maggioranza si sono assentati nell’imminenza dell’appello per l’avvio della discussione dei punti all’ordine del giorno.


Dieci, in tutto. Per lo più variazioni e riconoscimenti di debiti fuori bilancio, poi la ricognizione periodica delle partecipazioni pubbliche, l’approvazione dell’integrazione del Piano Emergenza Comunale “Protezione dei minori”. Ma ad infiammare l’assemblea sono stati i punti sul regolamento disciplinante le modalità di esercizio del controllo analogo sulle società a totale capitale pubblico, e quello sulle linee di indirizzo per la costituzione di una società multiservizi a totale capitale pubblico che dovrebbe sostituire la Cisterna Ambiente.
Già in apertura di seduta, il consigliere Del Prete aveva chiesto il rinvio dei due punti in questione, mentre Santilli e Cece hanno lamentato presunti vizi nella trasmissione della convocazione del Consiglio.
Dopo una sospensione di un quarto d’ora, come previsto dal regolamento, il consiglio è stato dichiarato sciolto per mancanza del numero legale.
“Quello che si è tenuto stamattina in Consiglio comunale – ha commentato subito dopo il Sindaco Carturan – è stato un brutto spettacolo. Oggi si parlava di rifiuti e nonostante tutto quello che è già successo, arresti compresi, mi pare di capire che c’è ancora chi non voglia chiarezza né riportare la gestione all’interno del comune preferendo affidare appalti esterni”.